Il caso
Troppi scioperi ravvicinati: il garante accusa Cgil e Uil di violare le regole
La Commissione di garanzia avverte le sigle per la mobilitazione del 29 novembre, troppo a ridosso di altre mobilitazioni. I sindacati hanno cinque giorni per rispondere
Troppi scioperi ravvicinati, in spregio alla regola per cui deve passare un intervallo di almeno dieci giorni tra una mobilitazione e l'altra in uno specifico settore. E' questo il succo dei rilievi mossi dalla Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali nei confronti di Cgil e Uil, in vista dello sciopero generale indetto per il prossimo 29 novembre. I garanti contestano proprio la messa a rischio della "continuità del servizio", soprattutto nel settore dei trasporti. Questo perché il 23 novembre è stato indetto lo sciopero di 24 ore del personale del trasporto ferroviario e trasporto merci da parte di Usb, oltre che lo sciopero di Trenitalia in Piemonte e Valle d'Aosta. Ma all'interno dell'arco dei dieci giorni rientrano anche lo sciopero del ministero della Giustizia del 25 novembre indetto da Confintesa e la mobilitazione tra i sanitari procalamata, tra le altre sogle, da Anaao assomed.
L'ulteriore rilievo è che lo sciopero generale non può sommarsi ad altri scioperi di settore, e per la giornata del 29 novembre è stato indetto uno sciopero anche dalle sigle Cub e Sgb. Per questo a Cgil e Uil è stato chiesto di intervenire quanto meno sul settore dei trasporti, in modo da evitare di violare la regola della "rarefazione nel trasporto passeggeri". Una serie di raccomandazioni a cui i due sindacati devono fornire risposta nel giro di cinque giorni. E che raccontano bene l'affollamento di scioperi che solo nelle ultime settimane ha interessato il paese. "In ogni sciopero generale c’è anche una implicita ammissione di fallimento del mandato che ci danno lavoratori e pensionati. Che è essenzialmente uno: assumerci responsabilità ai tavoli. Se la protesta massima diventa un rito compulsivo, l’arma si spunta e la rappresentanza si sfibra in una progressiva disintermediazione che rende il sindacato sempre meno rilevante", aveva detto al Foglio il segretario della Cisl Luigi Sbarra, spiegando perché non avrebbe partecipato alla mobilitazione di Cgil e Uil. Chissà adesso cosa risponderanno Landini e Bombardieri.