Il caso
Starlink in Italia, Palazzo Chigi smentisce: “Nessun accordo”
Per Bloomberg sarebbe a un passo la firma per un contratto di fornitura da 1,5 miliardi. La presidenza del Consiglio frena, mentre le opposizioni incalzano la premier chiedendo maggiore chiarezza nei rapporti con Elon Musk
Dopo la visita a sorpresa della premier Giorgia Meloni al presidente degli Usa Donald Trump nella sua tenuta di West Palm Beach a Mar-a-Lago, si torna a parlare dei rapporti commerciali tra Italia e Starlink, società di Elon Musk che offre servizi di connettività internet via satellite. Palazzo Chigi fa sapere con una nota che l'ipotesi che si sia parlato di SpaceX durante l'incontro con Trump è una notizia “semplicemente ridicola" e "smentisce che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il governo italiano e la società SpaceX per l'uso del sistema di comunicazioni satellitari Starlink”. Le interlocuzioni con la società di Musk, precisa il comunicato pubblicato questa mattina, “rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati”.
Ieri l'agenzia di stampa Bloomberg ha scritto che l'Italia sarebbe in trattative avanzate con SpaceX di Elon Musk per un contratto del valore di 1,5 miliardi di euro per la fornitura al governo di servizi sicuri di telecomunicazione per cinque anni. Un progetto basato su un sistema criptato destinato alle reti telefoniche e i servizi internet del governo, le comunicazioni militari e i servizi satellitari per le emergenze. Secondo Bloomberg, l'accordo, pur non essendo ancora perfezionato per via della preoccupazione di alcuni funzionari dell'amministrazione italiana riguardo l'impatto che un contratto simile avrebbe sugli operatori locali di telecomunicazione, avrebbe comunque beneficiato del sostanziale nulla osta dei servizi di intelligence di Roma e del ministero della Difesa italiano.
Immediata la reazione delle opposizioni, che hanno chiesto alla presidente del Consiglio chiarimenti al riguardo. “Parliamo di ingenti risorse pubbliche, pari a quelle impegnate negli investimenti a banda ultra larga nel Pnrr, che regaleremmo a una società satellitare le cui performance sono inferiori ai target europei fissati al 2030”, hanno detto in una nota i presidenti dei gruppi del Pd Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti, secondo cui quelli previsti nell'ipotetico accordo sono “servizi assai sensibili per la sicurezza nazionale e per la sovranità digitale dei dati” e che, comunque, “possono essere offerti da imprese italiane ed europee. Siamo di fronte a notizie inquietanti ed è necessario che il governo venga al più presto in Parlamento a chiarire le scelte che vengono fatte riguardo temi così delicati”. Se la notizia fosse vera, continuano i capigruppo dem, “in un colpo solo Giorgia Meloni, che solo due settimane fa negava l'ipotesi di accordo, regalerebbe i dati sensibili italiani a Musk, distruggerebbe aziende pubbliche e private del settore delle reti, continuando a svendere asset strategici del nostro Paese. Tutto questo senza alcuna strategia o visione d'insieme”.
Un appello alla chiarezza condiviso anche dagli altri leader dell'opposizione. “Trovo estremamente pericoloso siglare contratti con Starlink mettendo pezzi della nostra sicurezza in mano ad un pazzo sempre più fuori controllo, che si intromette puntualmente e violentemente nelle questioni europee di politica interna” ha commentato Carlo Calenda, segretario di Azione. Seguito poi dal segretario di Più Europa Riccardo Magi: “Ma non erano sovranisti? Il governo Meloni sta appaltando il sistema delle telecomunicazioni italiano a un grosso imprenditore, che è anche membro di un governo straniero, ovvero Elon Musk, che si sarebbe garantito un contratto, senza gara, da 1,5 miliardi di euro. Che lo faccia un esecutivo che si definisce dei patrioti, poi, è il colmo”.