Il discorso

Mattarella: “Respingiamo l'antisemitismo. Ci sia vigilanza attiva dalle forze politiche”

Oggi allarma “il ritorno di un linguaggio di disprezzo e di odio” così come “la minaccia alla sicurezza e alla stessa esistenza del popolo di Israele", ha detto il presidente della Repubblica durante la cerimonia al Quirinale per il Giorno della Memoria

Redazione

Auschwitz è il culmine di un sistema, punto d'approdo di un'ideologia barbara e disumana, l'ignobile frutto di un pensiero e di una mentalità piuttosto diffuse, che affondano le radici in secoli di pregiudizi, di razzismo, di antisemitismo, di paura del diverso, di rifiuto del dialogo, di teorie pseudoscientifiche di superiorità, di razza o di nazione, di filosofie ispirate alla violenza, alla sopraffazione, alla volontà di potenza e al dominio”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione al Quirinale del Giorno della memoria con le altre alte cariche dello stato tra cui i presidenti di Senato e Camera La Russa e Fontana e la premier Giorgia Meloni. Auschwitzha aggiunto il capo dello stato, “è la conseguenza diretta delle leggi razziste, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla 'soluzione finale'".

Il discorso di Mattarella si è concentrato poi sull'attualità, in cui "anche con la definitiva sconfitta del nazifascismo in Europa, con la ripresa delle democrazie, le ferite non si sono mai del tutto rimarginate”. In particolare, “il risorgente antisemitismo è una piaga in crescita, che respingiamo con forza: gli italiani di origine ebraica hanno dato un fondamentale contributo alla costruzione italiana ed europea, sono in casa propria, quella condivisa con tutti gli altri concittadini, liberi, protetti, rispettati e tali hanno il diritto di sentirsi. È la Costituzione a stabilirlo solennemente".  

Nella carta costituzionale, è prevista “la pace e la collaborazione internazionale. Al posto della discriminazione e della persecuzione, la Costituzione promuove l'eguaglianza e la giustizia” ha ricordato Mattarella, “in luogo dell'oppressione, la libertà. Invece dell'indottrinamento e della propaganda che manipola la realtà sino alla menzogna, il confronto e il pluralismo”. Le vicende dei sopravvissuti all'Olocausto, “sono incise, indimenticabili, nella storia della nostra Repubblica”.

Il presidente ha ringraziato tutti i superstiti delle stragi naziste presenti all'incontro, come Edith Bruck, Andra e Tatiana Bucci, Sami Modiano, rivolgendosi poi direttamente a loro: “La sofferenza vostra e dei vostri cari, così come il sacrificio dei tanti caduti per la libertà, hanno plasmato lo spirito e la forma della nostra Costituzione, che è nata - e vive - per cancellare i principi, le azioni, le parole d'ordine del cupo dominio nazifascista, di cui il sanguinoso conflitto mondiale e i campi di sterminio furono gli esiti crudeli e inevitabili”. 

Il senso dell'incontro, ha precisato Mattarella, non è solo ricordare, ma anche “ribadire solennemente il nostro comune e inderogabile impegno a non permettere che simili atrocità si ripresentino. A impedire che l'odio, il terrore, l'inimicizia, la prepotenza, la mentalità di guerra prevalgano nuovamente”. Un impegno che si fonda sulla fiducia nei giovani, nello stato, ma anche “nella vigilanza attiva delle forze politiche e sociali che, al di là delle legittime differenze, sono unite nel ripudio delle parole e dei gesti di morte”. 

Ad oggi, allarma in particolar modo “il ritorno di un linguaggio di disprezzo, di odio. Il pericolo di allentamento dei legami di comunità, il rischio di sfaldamento della tensione ideale, la risorgente volontà di dominio". ha rimarcato Mattarella. “Ci preoccupano, a livello generale, l'astio predicato verso altri popoli, altre religioni, altre culture, e, tra gli altri fenomeni, la minaccia continua alla sicurezza e alla stessa esistenza del popolo di Israele, così come quanto - dopo l'orrore del 7 ottobre - è avvenuto di sconvolgente nella Striscia di Gaza, provocando la morte di tante migliaia di innocenti civili palestinesi".

Rimanendo sul medio oriente, Mattarella si è augurato che la recente tregua, “che sta portando alla liberazione degli innocenti ostaggi israeliani rimasti in vita e a una cessazione delle ostilità, venga davvero rispettata e regga agli eventi successivi e alle spinte estremistiche e radicali in modo da trasformarsi in un processo di vera distensione, verso la soluzione dei 'due popoli, due Stati' ”, considerata “l'unica in grado di cercare di dissolvere i giacimenti di odio che si sono ulteriormente accresciuti”. 

 

A destare allarme, inoltre, è “il ritorno di un linguaggio di disprezzo, di odio. Il pericolo di allentamento dei legami di comunità, il rischio di sfaldamento della tensione ideale, la risorgente volontà di dominio". Si avverte infatti “il rischio concreto che torni in auge, nella società così come nei rapporti internazionali, il nefasto criterio espresso dalle parole 'mors tua, vita mea', sempre foriero di tragedie” ha affermato il capo dello stato, secondo cui, invece, “avremmo invece bisogno, tutti e in ogni parte del pianeta, di una nuova stagione all'insegna del dialogo, della collaborazione, della comprensione”. Fra i presenti alla celebrazione anche la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz-Birkenau e vittima di “ignobili insulti razzisti su quei social media che sono nati come espressione di libertà e che rischiano invece, sovente, di diventare strumento di violenza e di negazione di diritti”. Per il presidente “occcorre mettervi un argine. Sono reati gravi, che vanno perseguiti a tutela della libertà e della giustizia”.

Nel corso della celebrazione, aperta da un filmato a cura di Rai Cultura, sono intervenuti la presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni, e il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara il quale ha rinnovato "l'impegno a conservarne il ricordo affinché simili atrocità non si ripetano" perché "l'educazione al rispetto di ogni persona e la promozione della dignità umana sono per noi un dovere verso le future generazioni". La senatrice a vita Liliana Segre ha portato la sua testimonianza intervistata da due studenti. "A 13 anni - ha detto loro - ho avuto così tanto amore che è stato uno scudo fantastico anche quando vestivo l'uniforme di Auschwitz, per cui mai avrei potuto essere altro che una donna di pace"

 

Nel corso della cerimonia l'attrice Elena Sofia Ricci ha letto alcuni brani tratti dal libro “La farfalla impazzita - dalle Fosse Ardeatine al processo Priebke” di Giulia Spizzichino e Roberto Riccardi, mentre Simona Bondanza, accompagnata da Fausto Beccalossi, Rodolfo Cervetto e Stefano Bergamaschi, ha eseguito i brani musicali "Elì Elì", "Dance me to the end of love" e "Rue des Rosiers". Erano presenti al Quirinale il Presidente del Senato della Repubblica, Ignazio La Russa, il Presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, rappresentanti del Governo, del Parlamento, delle Associazioni degli ex internati e deportati, della Comunità ebraica, e autorità politiche, civili e militari. Prima della cerimonia Mattarealla ha consegnato la medaglia d'onore ad Antonio Gnasso, ex internato e deportato e sono state premiate le scuole vincitrici del Concorso nazionale promosso dal Ministero dell'Istruzione e del Merito “I giovani ricordano la Shoah”.