Editoriali
Grillini travolti dalla realtà. Sul termovalorizzatore non c'è promessa elettorale che tenga
Meno rinnovabili, più termovalorizzatori. Da tema identitario e non negoziabile a risorsa su cui investire. La gran capriole sarde di Todde & co
I termovalorizzatori brutalmente chiamati inceneritori sono evidentemente destinati a incrociare la vita dei 5 stelle facendo danni a loro e all’Italia. Sul termovalorzzatore di Parma si consumò la prima crisi interna al movimento. Federico Pizzarotti primo sindaco 5 Stelle eletto in una città importante come Parma fu costretto a rimangiarsi la promessa elettorale di fermare i lavori per la realizzazione del termovalorizzatore di Hera. Fatti quattro conti si rese conto, e questo fu indubbiamente un suo merito, che la cosa sarebbe costata un sacco di quattrini e avrebbe lasciato Parma priva di un impianto necessario. Risultato: espulso dal movimento, accusato di tradimento. Ma un termovalorizzatore, quello di Roma con i poteri speciali dati da Draghi al sindaco Gualtieri per realizzarlo, fu anche il pretesto per Conte per ritirare la fiducia a quel governo, portando l’Italia alle elezioni anticipate vinte poi dalla coalizione di centrodestra. Prima di tutto il termovalorizzatore ha bruciato i voti per i 5s.
Adesso tocca alla prima e unica Presidente di regione dei 5s, Alessandra Todde. La quale ha deciso di riaprire un vecchio termovalorizzatore in provincia di Nuoro. “Tranquilli, ha detto, resterà in mano pubblica e vigileremo sul corretto funzionamento”. Come se questo facesse qualche differenza. All’epoca della crisi di governo la Todde dichiarava: “Per il M5s è un tema identitario”. Cioè non negoziabile. Normale quindi che i suoi colleghi di partito abbiano reagito chiedendone le dimissioni. Già richieste per un’altra decisione pressa dalla presidente. Il blocco delle autorizzazione alla realizzazione di fonti rinnovabili, vista la possibile incontrollata “invasione” di quegli impianti nella sua regione. Quindi no alle rinnovabili, sì al termovalorizzatore. La Todde è un ingegnere e dunque a volte sa far di conto. Certo se i conti si facessero prima senza illudere gli elettori con promesse mirabolanti ci saremmo risparmiati tante chiacchiere inutili. Giravolta per giravolta, a destra e a sinistra, qualche decisione giusta viene presa.