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(foto Ansa)
il caso
Cosa sappiamo della truffa con la finta voce di Crosetto
Una decina gli imprenditori vittime del tentato raggiro (tra cui Massimo Moratti, l'unico a concludere l'operazione). Il ministro della Difesa sporgerà denuncia al tribunale di Milano
Il ministro della Difesa Guido Crosetto è pronto a sporgere denuncia in seguito alla vicenda che ha visto utilizzare la sua voce per compiere una serie di truffe, nel corso della scorsa settimana. Era stato proprio il titolare della Difesa, giovedì. a rendere noti i dettagli della storia, in un post sui social. Spacciandosi per lui, probabilmente grazie all'uso di un sistema d'intelligenza artificiale, o per un sedicente funzionario del ministero della difesa, tal Giovanni Montalbano, i truffatori si erano rivolti a una dozzina di grandi imprenditori italiani chiedendo il pagamento immediato di un ingente somma di denaro. L'obiettivo, spiegava la chiamata, era quello di pagare il riscatto per la liberazione di alcuni giornalisti italiani all'estero. I soldi, assicuravano dalla (finta) Difesa, sarebbero poi stati rimborsati dalla Banca d'Italia. Tutte le chiamate arrivavano da un prefisso 06, quello di Roma, rendendo più credibile la collocazione al ministero della Difesa.
Tra i nomi degli imprenditori coinvolti quelli di Marco Tronchetti Provera, Diego Della Valle, Giorgio Armani, Patrizio Bertelli (gruppo Prada), Francesco Gaetano Caltagirone, Pietro Gussalli Beretta, la famiglia Aleotti (farmaceutica Menarini) e la famiglia Del Vecchio (Luxottica). Tutti tentativi in cui le vittime, dopo essersi insospettie, non avrebbero dato luogo ad alcun pagamento. Mentre invece nel caso di Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, il pagamento di una somma corrispondente a un milione di euro c'è stato, attraverso due bonifici. E ora i pm della procura di Milano avrebbero già dato il via a una procedura per capire se questi soldi, transitati attraverso un conto di Hong Kong, possano essere recuperati.
L'esposto del ministro Crosetto andrà quindi a sommarsi a quelli di molti degli imprenditori vittime del tentato raggiro. Ma dal tribunale milanese non escludano la lista dei denuncianti possa crescere, contribuendo a far ancora più chiarezza sulla portata della truffa.
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l'editoriale dell'elefantino