la ricorrenza
Mattarella nel Giorno del ricordo per le Foibe: "Lavorare per costruire memoria condivisa"
L'intervento del capo dello stato al Quirinale. “Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni", dice la premier la premier Meloni. I messaggi dei presidenti di Senato e Camera La Russa e Fontana, e dei ministri Salvini, Piantedosi e Valditara
"Ci incontriamo per rinnovare la giornata di ricordo, occasione solenne, che invita a riflettere su pagine buie del nostro passato, per conservare e rinnovare la memoria delle sofferenze degli italiani d'Istria, di Fiume e della Dalmazia, in un periodo tragicamente tormentato della storia d'Europa, se quella zona a Oriente, così peculiare, dove, a fasi alterne si erano incontrate e hanno convissuto comunità italiane, tedesche e di tante altre provenienze, la violenza prese il sopravvento, trasformandola in una terra di sofferenza. La guerra porta con sé, sempre, conseguenze terribili, lutto, dolore, devastazione". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo al Quirinale in occasione del Giorno del ricordo in memoria della vittime delle foibe. "La memoria storica è un aspetto di fondamentale importanza per la vita di ogni Stato, di ogni comunità. Ciascuna perdita, ciascun sacrificio, ciascuna ingiustizia devono essere ricordati", ha aggiunto il capo dello stato. "Troppo a lungo, foiba fu sinonimo di occultamento della storia. Il ricordo delle vittime deve essere preservato e onorato. Naturalmente, dopo tanti decenni e condizioni storiche e politiche profondamente mutate, perderebbe il suo valore, quello autentico, se fosse asservito al ripetersi di divisioni o di rancori. Ogni popolo, ogni nazione porta con sé un carico di sofferenze e di ingiustizia subite. Apprezziamo gli sforzi fatti dagli storici dell'una e dell'altra parte per avvicinarsi a una memoria condivisa. Dobbiamo avere la capacità di compiere gesti di attenzione, di dialogo, di rispetto. Dobbiamo ascoltare le storie degli altri, mettere in comune le sofferenze, lavorare insieme per guarire le ferite del passato. Se ci spone dalla parte delle vittime, dei defraudati, dei perseguitati, la prospettiva cambia, i rancori lasciano in posto alla condivisione e si rende valore al percorso di comprensione". Nel discorso il presidente della Repubblica ha insistito anche sul ruolo dell'Ue, capace, con l'allargamento, di estendere la pace tra i popoli europei. "Un cammino non sempre agevole, costellato da aperture ed ostacoli, ma che oggi, più che mai, ha proseguito con determinazione, con saggezza, sia all'intero dell'Unione, sia alle sue frontiere, impegnandosi anche per agevolare l'ingresso di nuovi membri, dei paesi dei Balcani occidentali che ne sono ancora esclusi, dell'Ucraina, della Moldavia, e diffondendo nel continente lo spirito europeo, che persegue pace, dialogo, integrazione, collaborazione e sviluppo", ha detto Mattarella.
Sul Giorno del ricordo si è espressa anche la premier Giorgia Meloni. “Rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata”. ” scrive la presidente del Consiglio su X, postando un video della sua visita alla Foiba di Basovizza lo scorso anno, “Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica”.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa scrive: “Dal 2004, con l'istituzione del Giorno del Ricordo, questa pagina di storia ha finalmente riacquistato dignità”, ricordando l’iniziativa di Roberto Menia con la legge istitutiva del Giorno del ricordo che firmò La Russa stesso e con cui “la memoria di quelle sofferenze è tornata a far parte della coscienza nazionale”.
A esprimersi sul Giorno del ricordo per le Foibe c’è il presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, che dichiara: “La memoria di questi tragici eventi rappresenta un dovere collettivo per il presente e il futuro. Esprimiamo profonda gratitudine ha difeso e custodito il ricordo negli anni, mantenendolo vivo per le nuove generazioni”.
Su X è si è espresso anche il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che punta il dito contro la sinistra che “per anni ha negato, minimizzato, giustificato” e, scrive, “Ancora oggi, qualcuno tenta di riscrivere la storia, tra vergognosi oltraggi e atti di vandalismo, ma la memoria di quegli innocenti non può essere cancellata”.
A rendere omaggio alle vittime anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi: “E’ un dovere istituzionale e morale commemorare chi ha sofferto e pagato con la vita o con l’esilio il prezzo dell’odio e dell’intolleranza”, dichiara in una nota, “oggi celebriamo anche la resilienza e il coraggio degli esuli che hanno saputo ricostruire le loro vite senza mai rinunciare alla propria identità”.
Sui social anche il messaggio del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida. “Io ricordo i martiri delle Foibe, assassinati solo perchè 'colpevoli' di essere italiani, le sofferenze degli esuli giuliano-dalmati, la furia criminale dei partigiani comunisti di Tito sul confine orientale”, dice Lollobrigida.
Il ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara sottolinea invece l’importanza e il valore della scuola che “ha il compito di custodire questo ricordo per preservare i valori della democrazia e della dignità umana, contrastando ogni forma di odio e di violenza, nel rispetto della persona e del suo valore intangibile”.
l'editoriale dell'elefantino