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Meloni incontra Herzog. Il presidente di Israele: "Dall'Italia forte sostegno. Difendiamo il mondo libero"
Nel pomeriggio la visita a Palazzo Chigi. "Stiamo difendendo il mondo occidentale e libero", ha detto il presidente dello stato di Israele in un'intervista a La Stampa. Sulle accuse di genocidio: "Le respingiamo completamente ed energicamente. Ci aspettiamo che la Santa Sede capisca che quando combatti il male, lo combatti fino in fondo"
L'appuntamento è a Palazzo Chigi. Alle 16,30 la premier Giorgia Meloni incontra il presidente dello stato d’Israele, Isaac Herzog. Un vertice che testimonia, una volta ancora, gli stretti rapporti tra Italia e Israele, mentre continua la tregua, seppur fragile, tra lo stato ebraico e Hamas.
Herzog torna a Roma dopo la visita dello scorso luglio, anche in quell'occasione fu ricevuto dalla presidente del Consiglio a Palazzo Chigi. "L’Italia esercita una forte influenza nel nostro paese e siamo attenti ai sentimenti italiani perché le riconosciamo di essere aperta e franca nei nostri confronti. Può criticare Israele, come è legittimo tra amici. Ma offre anche un enorme sostegno in nome della chiarezza morale che nasce dal fatto che in Israele stiamo difendendo il mondo occidentale e libero", ha detto questa mattina il presidente israeliano, in un'intervista a La Stampa. "Siamo in prima linea sul fronte dello scontro di civiltà e di valori. Teniamo testa ai jihadisti, inducendo cambiamento e speranza nella regione, come in Libano. L’Europa dovrebbe dimostrarsi altrettanto ferma al nostro fianco. Ma pochi, nel Vecchio Continente, sono disposti a schierarsi come l’Italia. Oggi sono qui per esprimervi gratitudine. E per incontrare una delle comunità ebraiche più antiche".
Diversa è la posizione di Herzog sul Vaticano, che in più occasioni ha criticato duramente l'operato dello Stato ebraico, parlando di genocidio. "Respingiamo completamente ed energicamente l'accusa", ha detto il presidente. "Il rapporto tra ebraismo e cattolicesimo ha radici storiche e, come dimostra la storia del mio bisnonno, anche alcuni momenti dolorosi. Ci aspettiamo che la Santa Sede capisca che quando combatti il male, lo combatti fino in fondo. E che comprenda che ci siamo difesi secondo il diritto internazionale. È straziante trovare armi e trappole esplosive in case, moschee e scuole. Nulla giustifica, in nessuna circostanza, ciò che è accaduto il 7 ottobre. E, mi creda, mi addolorano la sofferenza dei palestinesi e la tragedia della gente di Gaza e mi auguro che un giorno alzino la testa e si liberino dal regime che li opprime. Meritano di meglio. Spero che saremo in grado di portare pace a loro e a noi, in futuro. Ma ciò richiede cambiamenti storici".
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