Foto ANSA

Editoriali

Salvini fra Todde e Georgescu: annullare il voto è male solo se tocca gli amici di Putin

Redazione

Di fronte alle irregolarità sulle spese elettorali in Sardegna, il vicepremier chiede di ripetere le elezioni. Ma in Romania parla di “euro-golpe di stampo sovietico"

Un paio di mesi fa, il Collegio regionale di garanzia della Sardegna emanò una dichiarazione di decadenza della presidente della regione Alessandra Todde. Secondo la struttura tecnica, istituita presso al Corte d’appello e deputata ai controlli sulle spese elettorali, la candidata poi eletta del M5s ha commesso irregolarità irreparabili e incompatibili con il suo incarico: non era, ad esempio, stato nominato il mandatario; non era stato aperto un conto corrente ad hoc per la raccolta dei fondi per la campagna elettorale; non erano state rendicontate e distinte le spese della candidata presidente da quelle del partito; infine non era stato omesso il deposito di una fattura. Contro quel provvedimento, Todde ha presentato ricorso al Tribunale ordinario e si attende una decisione. In ogni caso, all’epoca, uno dei primi a esprimersi fu il vicepremier Matteo Salvini, che denunciò la gravità del comportamento di Todde che “non ha fatto quello che bisogna fare in tutte le elezioni” concludendo: “Spero che i sardi possano tornare a votare il prima possibile per eleggersi un presidente che rispetta le regole”.

Formalmente la situazione non è molto diversa da quella di Calin Georgescu, il candidato di estrema destra filorusso escluso dalle elezioni in Romania, sebbene sostanzialmente le contestazioni nei confronti del politico rumeno siano ben più gravi. Georgescu ha commesso diverse irregolarità, che avevano portato all’annullamento delle elezioni, per aver dichiarato di non aver sostenuto nessuna spesa elettorale, sebbene abbia ricevuto diversi finanziamenti e, secondo un rapporto dei servizi segreti, è stato beneficiario di una campagna promozionale sui social network coordinata dalla Russia. In questo caso, però, Salvini ha denunciato l’esclusione di Georgescu come “un euro-golpe di stampo sovietico, altro che democrazia”. Non è ipocrisia, è che tra l’incompetenza del M5s in Sardegna e l’asservimento a Putin di Georgescu in Romania per Salvini la scelta è facile. Basta non tirare in mezzo la democrazia per difendere i suoi nemici.

Di più su questi argomenti: