
(foto Ansa)
Le reazioni
L'Anm sulle parole di Delmastro: "Il governo chiarisca"
"Non è un onorevole qualunque, ma la voce sulla Giustizia del partito di Meloni", dice il presidente Parodi. Il segretario Maruotti: "L'esecutivo cala la maschera"
“Delmastro non è né un onorevole qualunque, né soltanto il sottosegretario di via Arenula, ma soprattutto la voce della Giustizia in Fratelli d’Italia, il partito del presidente del Consiglio. Quindi, noi come Anm aspettiamo ora chiarimenti del governo”. Lo ha detto a Repubblica il presidente dell'Associazione nazionale magistrati Cesare Parodi, a proposito delle parole del sottosegretario alla Giustizia, che parlando col Foglio ha espresso critiche nei confronti della riforma Nordio.
Sul punto si è espresso anche il segretario dell'Anm, Rocco Maruotti. "Con le dichiarazioni di oggi del sottosegretario Andrea Delmastro, il Governo ha calato la maschera: questa riforma da sola non basta e sarà necessario portare il pubblico ministero sotto le direttive del potere esecutivo o quantomeno togliere al pubblico ministero il potere di impulso delle indagini", ha detto Maruotti. "Da oggi perciò sarà più difficile per il Governo continuare a sostenere che la riforma non avrà conseguenze, come l'ANM va sostenendo dall’inizio. Questa riforma, oltre a non migliorare la giustizia, servirà solo ad assoggettare i magistrati al controllo del Governo: ora è ancora più chiaro. Le parole del sottosegretario alla Giustizia introducono un importante elemento di chiarezza".
"Leggo sul 'Foglio' che il sottosegretario Delmastro delle Vedove la pensa come l'Anm e boccia in modo netto la riforma della magistratura. E penso al Vangelo secondo Luca, 'si fa piu' festa in cielo per un peccatore pentito che per novantanove giusti'". Lo dichiara il laico del Csm, eletto in quota Iv, Ernesto Carbone, che aggiunge: "Apprezzo anche l'onestà con cui ammette la confusione fra giustizialismo (nei confronti degli avversari politici) e garantismo (con i militanti del suo partito). Gli consiglierei di ripassare l'articolo 27 della Costituzione".