A bruxelles

Meloni: “Rafforzare la difesa per contare di più. Ventotene? Sconvolta dalla reazione della sinistra”

Dal riarmo alla competitività, fino alla polemica sul manifesto europeista e i dazi di Trump. Le parole della premier al Consiglio europeo

Redazione

"L'Europa e l'Italia, per contare di più, devono rafforzare la propria Difesa. Il punto è che se chiedi a qualcun altro di difenderti poi rischi anche che sia qualcun altro a decidere per te e io credo che l'Italia debba decidere per se stessa e credo che anche l'Europa, quando ritiene, debba decidere e questo passa anche dalla sicurezza", dice Giorgia Meloni. La premier risponde alle domande durante il consueto punto stampa a margine della prima giornata del Consiglio europeo a Bruxelles, dove si discute in queste ore di riarmo, Difesa e competitività. Mentre tengono ancora banco le polemiche su Ventotene. 

“Nella parte delle conclusioni sulla competitività si fa riferimento alla proposta italiana legata a Invest-Eu per il piano della difesa. Abbiamo chiesto di aggiungere un'iniziativa che mettesse garanzie europee sugli investimenti privati, si va verso un piano più ampio che prevede anche quello che ha proposto l'Italia", ha detto poi la  premier. “Per me si può discutere anche di eurobond ma non è questa la proposta che sta facendo l'Italia”, ha poi precisato. 

Sempre sulla competitività, tema al centro del Consiglio Ue, “ci sono alcune buone notizie: la semplificazione finalmente va verso una sua agenda ad hoc con obiettivi ambiziosi. La richiesta italiana è di arrivare a un taglio degli oneri amministrativi e burocratici per tutti almeno del 25 per cento e per le Pmi almeno del 35 per cento, con un orizzonte temporale che per noi è il 2025” ha spiegato la premier, assicurando che “su questo c'è un impegno importante delle istituzioni Ue". 

Nelle conclusioni del Consiglio europeo, “entra per la prima volta la neutralità tecnologica” insieme ad alcune risposte importanti sul settore dell'automotive. "Abbiamo detto molte volte che l'Italia si era fatta promotrice di un non paper insieme alla Repubblica ceca che chiedeva alcune cose sulle quali c'è un impegno della Commissione: la sospensione delle multe per i produttori non in linea con gli obiettivi e l'anticipo della revisione sui target di emissione. Sono due materie previste nel settore della competitività all'interno dell'automotive e rispecchiano assolutamente, totalmente la posizione italiana”, ha rimarcato la premier.

Di migrazione non si è parlato. Tuttavia, ha sottolineato Meloni, attualmente nelle conclusioni del Consiglio si fa riferimento alla ultima lettera inviata dalla presidente von der Leyen, che “fa riferimento al nuovo regolamento rimpatri: è un documento che sosteniamo con forza, che prevede tra le altre cose anche hub nei Paesi terzi per processare le richieste di asilo”, sulla scia del lavoro avviato dall'Italia con il protocollo Italia-Albania. “C'è la richiesta dell'anticipo della soluzione sul concetto di Paese sicuro e c'è anche l'impegno ad anticipare una lista europea dei paesi sicuri, che risolverebbe molte delle questioni che abbiamo discusso in queste settimane",  ha sottolineato la presidente del Consiglio.

Inoltre, nelle conclusioni del Consiglio Ue "viene mantenuto il sostegno all'Ucraina, si sostengono anche gli sforzi americani” come richiesto dall'Italia “per una pace giusta e duratura” e “si fa riferimento anche alla ricostruzione", ha spiegato Meloni.  Per dare garanzie di sicurezza  all'Ucraina "continuo a ritenere, personalmente, che, tra tutte le 
strade che abbiamo di fronte o le proposte che ho sentito fare, quella di una estensione dei principi o dell'articolo 5 del trattato della  Nato, anche senza l'ingresso immediato dell'Ucraina nella Nato,  sarebbe la soluzione più efficace sul lungo periodo". Servirebbe anche, ha specificato "per svelare eventuali bluff da parte russa”.

La polemica sul manifesto di Ventotene arriva fino a Bruxelles. “Volevo capire quale messaggio si voleva dare quando è stato distribuito quel testo sabato scorso”, ossia il giorno della manifestazione pro-europa di Roma. “Io ritengo che l'essenza di alcuni passaggi che ho letto, ossia che il popolo non è in grado di autodeterminarsi e quindi va educato e non ascoltato, sia purtroppo abbastanza strutturato nella sinistra di oggi: è un concetto che io non condivido”. La premier si è detta “sconvolta” delle reazioni che ieri hanno avuto alcuni parlamentari in Aula: “Penso che la sinistra stia perdendo il senso della misura”

Per quanto riguarda le conclusioni del Consiglio Ue a proposito della situazione in Medio Oriente “attualmente c'e' una bozza che dal nostro punto di vista è molto equilibrata”, ha detto la premier. "Su questo preferisco non dire molto per evitare poi di essere smentita, atteso che la discussione deve ancora cominciare”.

Sul tema dei dazi minacciati dalla nuova amministrazione Trump, la premier ha assicurato che andrà alla Casa Bianca, ma "non so ancora dare una data"

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