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Meloni al Ft: "Sui dazi l'Ue non deve rispondere in modo istintivo"
La premier in un'intervista al Financial Times: "Il protezionismo non l'ha inventato Trump. Scegliere tra Usa e Ue è infantile, difendo gli interessi dell'Italia. Le truppe di Francia e Regno Unito? Possono essere viste come una minaccia. Non mi interessa essere protagonista, la posta in palio è troppo alta"
Non bisogna rispondere in modo istintivo ai dazi imposti dal presidente statunitense Donald Trump. Lo dice Giorgia Meloni intervistata dal Financial Times, in quella che il giornale della city rivendica come la prima intervista rilasciata dalla presidente del Consiglio a un giornale estero da quando è a Palazzo Chigi. "Su questi temi bisogna dire: 'State calmi, ragazzi. Pensiamoci", dice Meloni nel colloquio. Secondo cui il problema dei dazi non è una questione che riguarda solo l'attuale Amministrazione. "Pensate davvero che il protezionismo negli Stati Uniti l'abbia inventato Donald Trump?". La premier ha quindi auspicato che si apra lo spazio "trovare una soluzione comune e positiva" che vada bene a entrambe le sponde dell'Atlantico. Meloni ha poi detto che è "infantile e superficiale scegliere tra Trump e Ue, io faccio gli interessi dell'Italia. L'Italia può avere buoni rapporti con gli Stati Uniti e se c'è qualcosa che l'Italia può fare per evitare (uno scontro degli USA, ndr) con l'Europa e per costruire ponti, lo farò, ed è nell'interesse degli europei".
Ma nell'intervista, a proposito del rapporto con gli Stati Uniti, Meloni non ha toccato solo la questione dazi. La premier ha sottolineando di sperare che l'approccio "conflittuale" dell'amministrazione Trump sulla difesa europea sia un necessario "stimolo" per il continente ad assumersi la responsabilita' della propria sicurezza. E proprio a proposito di Difesa, ha spiegato perché l'Italia non seguirà Francia e Regno Unito nell'invio di truppe in Ucraina: "'Dobbiamo stare attenti'', perché la presenza di truppe europee in Ucraina ''può essere vista più come una minaccia'', ragiona la premier, che si dice invece favorevole all'estensione all'Ucraina della clausola di difesa reciproca previsto dall'articolo 5 della Nato, senza di fatto ammettere Kiev nell'Alleanza Atlantica. Sarebbe "più semplice ed efficace" rispetto ad altre proposte, ha notato. Rispetto all'impegno in primo piano di Starmer e Macron per aumentare il sostegno a Kiev, Meloni ha sottolineato che "non mi interessa dire 'Sono una protagonista', Non ora. La posta in gioco è troppo alta".
Meloni nell'intervista concessa al Financial Times ha riconosciuto come la Russia possa essere una minaccia per l'Ue, "ma in ogni caso, credo che dobbiamo trovare un modo per essere pronti a difenderci da ogni tipo di minaccia che possiamo avere", ha aggiunto. La presidente del Consiglio si è poi anche detta d'accordo con le parole del vicepresidente americano J.D. Vance. "Lo dico da anni, l'Europa si è un po' persa".