
(foto Ansa)
tensioni a nord-est
Zaia avverte FdI: "La Lega farà battaglia perché il Veneto resti a noi"
Il presidente leghista: "La motivazione della politica per non cambiare legge sul terzo mandato è inaccettabile". E intanto il presidente del Friuli-Venezia Giulia (regione a statuto speciale) Fedriga pensa di ricandidarsi
"Penso che Salvini e Alberto Stefani faranno la battaglia perché non cambi nulla. Non è lesa maestà chiedere che il Veneto rimanga leghista". Usa queste parole, in un'intervista concessa al Corriere della Sera, il presidente del Veneto Luca Zaia per avvertire il centrodestra, soprattutto Fratelli d'Italia. Che ancora oggi aveva minimizzato la discussione attorno al presidente (al Foglio il coordinatore veneto del partito meloniano, Luca De Carlo, ha detto che "agli italiani non importa del terzo mandato di Zaia") Un colloquio in cui il governatore leghista riconosce lo stop nei suoi confronti dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulla legge della Campania. Ma con tentativi di rilancio. "I limiti o valgono per tutti o per nessuno. E io sono per nessuno. Tutti devono essere eletti direttamente dai cittadini, per me anche i parlamentari. I veneti chiedono di poter scegliere chi li deve guidare, non di confermare il presidente uscente", dice. "Ci troviamo oggi con solo 15 presidenti di Regione su 21 che hanno il limite, gli altri sei possono continuare il loro lavoro. E lo stesso dicasi per i sindaci. Se hai fino a 14.999 abitanti non c'è lo stop". Per questo, aggiunge Zaia, "la motivazione di una parte della politica, che si concentri troppo potere, è inaccettabile. Offende me e offende i cittadini, che non sono degli idioti e sanno scegliere se confermare o mandare a casa un amministratore. Certo che si può lasciare. Le leggi vanno rispettate. Ma in democrazia è ancora concessa la libertà di espressione. I limiti o valgono per tutti o per nessuno. Il popolo deve sentirsi rappresentato. Impedire ai cittadini di scegliere è una grave limitazione".
Il presidente del Veneto poi commenta la legge del Trentino che consentirà al presidente Fugatti di correre per un terzo mandato. "Sono felice per lui. E spero che anche Fedriga in Friuli-Venezia Giulia (altra regione autonoma) abbia quest’opportunità. Ma il nodo politico c’è tutto". Proprio Fedriga, nelle scorse ore, ha parlato della questione. "La Corte costituzionale sancisce che le regioni a statuto ordinario devono stare dentro i principi della norma nazionale, quindi il limite dei due mandati, mentre esclude le regioni a statuto speciale, quindi anche il Friuli Venezia Giulia, dal limite dei due mandati. Dobbiamo fare una scelta e ne parleremo”, ha detto Fedriga. Aggiungendo che "la norma del terzo mandato, che io ritengo giusta, serve perché i cittadini possano scegliere. Detto questo mi piacerebbe ricandidarmi, ma questo non vuol dire che la coalizione deciderà di candidarmi". Potrebbe essere un nuovo fronte per la maggioranza.