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L'Italia del calcio femminile aspetta la Cina (e il professionismo)

Redazione

"Siamo indietro rispetto ad altri Paesi come ad esempio la Francia, dove il movimento è iniziato otto anni fa e ora ha centinaia di migliaia di tesserate. Dobbiamo essere fiduciosi", ha detto Barbara Facchetti, capodelegazione della Nazionale

Due vittorie e una sconfitta in tre partite. L'inizio per la Nazionale italiana di calcio femminile ai Mondiali di Francia 2019 è stato buono e ha portato le Azzurre lì dove volevano arrivare, agli ottavi della Coppa del Mondo. "L'obiettivo era quello di passare alla fase eliminatoria, siamo arrivate prime nel girone e questo dà positività e credibilità alle ragazze", ha detto a Radio anch'io Sport su Radiouno, Barbara Facchetti, capodelegazione della Nazionale italiana femminile, alla vigilia della sfida delle azzurre contro la Cina.

 

Domani inizia anche per l'Italia la fase a eliminazione diretta (che ha già visto qualificarsi Germania, Norvegia, Inghilterra e Francia) e "le ragazze sono tranquille ed è la cosa più importante, si stanno allenando come hanno sempre fatto per ogni partita di questo Mondiale. La Cina è una squadra con difesa buona e compatta, si stanno preparando studiando l'avversario nei minimi dettagli", ha aggiunto Barbara Facchetti.

 

Con i risultati ottenuti in Francia il movimento calcistico italiano cerca di guardare al futuro. "Il fatto di partecipare a un Mondiale dopo vent'anni e fare bene, tutto quello che stiamo facendo sta portando consensi e apprezzamenti. Si sta andando nella direzione giusta", ha detto la capodelegazione della Nazionale, sottolinenando che "il prossimo step è il professionismo e stiamo andando in quella direzione, siamo positivi e pensiamo bene. In quanto tempo ci arriveremo? L'Italia è assolutamente indietro rispetto ad altri Paesi come ad esempio la Francia, dove il movimento è iniziato otto anni fa e ora ha centinaia di migliaia di tesserate. Dobbiamo essere fiduciosi, augurandoci di continuare in questa direzione".