Un'ostetrica ha contratto il morbillo a Senigallia: non era vaccinata
Rintracciate le pazienti assistite dall’operatrice per controllare l’eventuale comparsa di sintomi. A livello nazionale circa il 30 per cento dei casi di morbillo riscontrati riguarda personale sanitario non vaccinato
Nel reparto di Ostetricia dell'ospedale di Senigallia è stato registrato un caso di morbillo di un'ostetrica che non si era mai vaccinata. L'ostetrica era assente dal lavoro per malattia dal 20 agosto. Il Servizio malattie infettive ha avviato l'indagine epidemiologica – dopo la segnalazione di venerdì 25 agosto – per ricostruire rapidamente i contatti avuti dall’ostetrica malata per monitorare l'eventuale comparsa di segni e sintomi compatibili con il morbillo per almeno un periodo corrispondente a quello dell'incubazione della malattia.
Secondo quanto previsto dalle procedure dettate dal ministero della Salute, l’ospedale ha rintracciato le donne che risultavano aver avuto potenziali contatti con l'infermiera. Sono stati vaccinati due familiari, due genitori di neonati e un operatore sanitario. “Siamo di fronte purtroppo a una situazione preoccupante. Per questo sono sempre più convinto che l'obbligo vaccinale sia la strada giusta”, spiega Fabrizio Volpini, presidente della Commissione sanità. “A livello nazionale circa il 30 per cento dei casi di morbillo riscontrati riguarda personale sanitario non vaccinato. Per questo si sta studiando un provvedimento che permetta anche al personale sanitario non vaccinato di accedere alla vaccinazione”.
Questo episodio – scrive in una nota la Regione Marche – indica come l’epidemia di morbillo italiana sia ancora attiva e necessiti dell’attenzione e della consapevolezza di tutti i cittadini che la vaccinazione è uno strumento indispensabile per non mettere a rischio di gravi conseguenze in particolare le persone più fragili, in questo caso donne in gravidanza e neonati.
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