Tra falsi e divieti le autocertificazioni diventano il nuove fronte della battaglia sui vaccini
Secondo il ministero della Salute sono 22, al momento, i documenti dichiaratamente falsi presentati dai genitori. Intanto in Campania De Luca avverte: “A scuola entrano solo i bambini che hanno i certificati rilasciati dalle Asl”
Secondo il ministero della Salute al momento, in tutta Italia, sono state presentate 22 autocertificazioni di vaccinazioni dichiaratamente false. Questo almeno, stando ai controlli a campione effettuati nelle ultime settimane dai carabinieri del Nas. Con l'apertura delle scuole (in questi giorni asili e materne, a breve primarie e secondarie) molti genitori hanno infatti deciso di presentare un'autocertificazione al posto del documento rilasciato dalle Asl, grazie alla possibilità data dalla circolare ministeriale a doppia firma Grillo-Bossetti.
A Pistoia, per esempio, i militari hanno accertato quattro falsi, mentre hanno trovato quindici autocertificazioni sospette a Firenze e una decina tra Trapani e Palermo. Non è detto che si tratti di falso: potrebbero essere semplici problemi burocratici. Come nel caso di uno scolaro nato all’estero o di una bambina appena trasferita da una regione diversa dalla Toscana: è bastato trasmettere alla Asl il libretto delle vaccinazioni per chiarire la situazione. Per i sottoscrittori di autocertificazioni false invece si profilano denunce per “falso ideologico in atto pubblico”. Il rischio è fino a due anni di reclusione. E per gli alunni non vaccinati nelle materne, a breve, potrebbero chiudersi le porte delle scuole.
Intanto in Campania, il governatore Vincenzo De Luca, a margine della riunione con i protagonisti dei progetti di ricerca per la lotta ai tumori finanziati dalla regione, ha spiegato che è ora di uscire “dalla cialtroneria, le autocertificazioni le rilasciano i medici non i politici”. E sulla sua pagina Facebook rilancia: “In Campania a scuola entrano solo i bambini che hanno i certificati di vaccinazione rilasciati dalle Asl. Noi siamo dalla parte della scienza e dei medici, non dei liberi pensatori”.
“Siamo mamme di bimbi più fragili di altri e per questo combattiamo costantemente. Ma oggi, più che in altri momenti, combattiamo contro la paura. Una paura che porta nomi diversi e uno è: autocertificazioni”. Questo invece il commento di Roberta Amatelli, portavoce delle mamme di bimbi immunodepressi e autrice della lettera da cui è nata la raccolta di 300 mila firme consegnata venerdì scorso a Montecitorio, che chiede di non toccare la legge Lorenzin sull'obbligo vaccinale. “I nostri bimbi non possono frequentare la scuola serenamente perché se non c'è protezione adeguata rischiano di contrarre malattie, come una varicella, che sarebbe per loro devastanti”, aggiunge Roberta, mamma di una bambina che ha subito un trapianto di fegato e che deve assumere farmaci che le riducono le difese immunitarie per evitare un rigetto del nuovo organo. Per loro, aggiunge, le “autocertificazioni non sono una garanzia, perché possono essere falsificate e in questo modo potrebbero accedere alle scuole bimbi non vaccinati”.