Se il sistema sanitario italiano ha retto all’urto della pandemia il merito principale va al personale sanitario, che ha affrontato la situazione di pericolo con ammirevole spirito di sacrificio, nonostante la carenza almeno nella fase iniziale di strumenti di protezione indispensabili. In particolare gli infermieri, chiamati a tenere il rapporto più costante con gli ammalati, hanno retto alla sfida con grande professionalità e spirito umanitario. Sarebbe stato facile trovare mille scuse, alcune anche giustificate, per sottrarsi al compito gravosissimo, ai turni massacranti, al pericolo evidente. Non lo hanno fatto e per questo sono stati definiti “eroi”, eroi del quotidiano e del dovere. Quando però si tratta di dare un minimo riconoscimento a chi ha permesso al sistema sanitario di funzionare anche sotto una pressione inaudita, le autorità si sono fatte latitanti.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE