Assistiamo da qualche giorno al successo di un nuovo genere giornalistico, la lettera-confessione di un ragazzo risultato positivo al Covid che si sente in colpa per avere contagiato i parenti e magari fatto ammalare uno dei genitori. Sono righe piene di angoscia, e pentimento non per avere fatto qualcosa di proibito o vietato, ma per essere magari stati a ballare in un locale.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE