Italia, Germania e Francia sospendono Astrazeneca
La decisione dell'Aifa, "in via del tutto precauzionale e temporanea", arriva insieme a quella del ministro tedesco Jens Spahn e del presidente Emmanuel Macron. Speranza: "Abbiamo fiducia che già nelle prossime ore l’agenzia europea possa chiarire definitivamente la questione"
L'Aifa ha deciso di estendere "in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell'Ema", il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca "su tutto il territorio nazionale". La decisione, spiega l'agenzia, è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei, da ultimo la Germania, dove questo pomeriggio il ministro della Salute Jens Spahn ha comunicato il blocco delle somministrazioni in attesa di ulteriori chiarimenti dopo i casi di reazioni avverse, che per adesso non hanno mostrato segnali di correlazione con il vaccino AstraZeneca. In Francia è stato il presidente Emmanuel Macron ad annunciare la decisione in un punto stampa, precisando che si attende il parere dell'Ema previsto nei prossimi giorni. "Le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su Astrazeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione di Ema. Abbiamo fiducia che già nelle prossime ore l’agenzia europea possa chiarire definitivamente la questione", ha dichiarato a riguardo il ministro della Salute, Roberto Speranza.
L'Aifa, "in coordinamento con Ema e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione", si legge in una nota dell'agenzia italiana del farmaco. Ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile sarà comunicata tempestivamente, "incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose".
Solo poche ore fa, nel corso di un'audizione al Parlamento europeo, il responsabile della strategia vaccini dell'Ema, Marco Cavaleri spiegava che l'Ema "non vede alcun problema nel continuare l'inoculazione del vaccino AstraZeneca" perché "il rapporto benefici-rischi viene considerato positivo". L'agenzia europea sta analizzando gli ultimi dati sui casi di morte rilevati allo scopo di capire "se esistono gruppi di casi relativi a certe patologie o alla situazione clinica" dei singoli per verificare la relazione tra i benefici e i rischi di quel vaccino. Attualmente, "non consideriamo che le evidenze dimostrino finora che esista davvero un rischio emergente che influenzi tale relazione".
Oggi la procura di Biella aveva disposto il sequestro di un altro lotto in seguito al decesso di Sandro Tognatti, il musicista morto la notte di sabato. "Il provvedimento - scrive il procuratore Teresa Angela Camelio - interviene a seguito della decisione della Regione Piemonte di sospendere "momentaneamente" la somministrazione del vaccino "AstraZeneca" rientrante nel lotto ABV5811, in attesa delle decisioni dell'Autorità Giudiziaria e della Commissione di Vigilanza del Farmaco". "Sebbene allo stato non vi sia alcuna evidenza scientifica che permetta di stabilire con certezza la sussistenza di fattori causali o concausali tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e il decesso di Tognatti Sandro, tuttavia, la concomitanza temporale tra il decesso del predetto e la somministrazione del vaccino rientrante nel lotto ABV5811, unitamente all'assenza di patologie pregresse o concomitanti 'gravi', non può escludere - allo stato - la sussistenza di nesso eziologico tra i due fenomeni e la conseguente ravvisabilità del delitto ipotizzato", spiega la procura.
L'efficacia contro le varianti
I vaccini a Rna messaggero, la tecnologia alla base dei sieri anti Covid sviluppati da Moderna, Pfizer-Biontech e Johnson&Johnson, hanno un'ottima efficacia contro le varianti del virus attualmente in circolazione. Lo ha detto in un'audizione alla commissione Ambiente, salute pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo Marco Cavaleri, responsabile della strategia vaccini dell'Ema (Agenzia europea dei medicinali). Se per Moderna e Pfizer-BioNTech l'analisi si basa sull'osservazione delle dosi giù somministrate in Europa, per J&J il discorso riguarda la fase di sperimentazione, conclusasi da poco e che la scorsa settimana ha portato l'Ema a formulare un'approvazione condizionata alla messa in commercio. Per quel che riguarda il vaccino AstraZeneca il rappresentante dell'Ema ha chiarito che "in base a un piccolo studio fatto in Sudafrica, su 2 mila pazienti, si è visto che non è efficace in situazioni in cui la variante sudafricana è risultata la principale in circolazione".
Le aspettative su Johnson&Johnson
La distribuzione delle dosi del vaccino Johnson&Johnson, di cui L'Ue ha opzionato l'acquisto di 200 milioni di dosi, è considerata una tappa fondamentale nella strategia vaccinale del continente. Il vaccino prodotto dalla casa farmaceutica statunitense richiede infatti l'inoculazione di una sola dose e tecniche di conservazione più adatte a una campagna di massa. Le dosi possono essere conservate in normali frigoriferi fino a un massimo di tre mesi (nel caso di Pzifer e Moderna, invece, la somministrazione deve avvenire a scarsa distanza dallo scongelamento del vaccino). Nella giornata di oggi, peraltro, il ministro dell'economia tedesco Peter Atlmaier ha detto che Johnson&Johnson utilizzerà gli stabilimenti dell'azienda farmaceutica IDT Biologika, che ha sede a Dessau, nella regione della Sassonia-Anhalt, e che solitamente produce vaccini contro la febbre dengue.