editoriali
L'Ema non ha bloccato AstraZeneca
Parte della classe politica in Italia dà ancora la colpa all’Ue. Ma è falso
La sospensione delle somministrazioni di AstraZeneca è stato un errore tutto italiano: una scelta politica dell’Aifa e del governo, dopo consultazioni con alcuni partner europei, a seguito della decisione della Germania di interrompere l’uso del vaccino per una manciata di eventi tromboembolici avversi. Eppure nel tradizionale stile di chi non vuole assumersi o cercare responsabilità, media e politici continuano a diffondere una leggenda: è stata l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, cioè l’Unione europea o Bruxelles, a sospendere AstraZeneca e dunque frenare il ritmo di una campagna vaccinale già in ritardo. L’apice è stato raggiunto giovedì dopo che il Comitato di farmacovigilanza dell’Ema ha confermato per l’ennesima volta che il vaccino AstraZeneca è efficace e sicuro. La trasmissione “Piazzapulita” ha messo in onda un sondaggio di Index Research con la domanda “Nei giorni scorsi Ema ha sospeso AstraZeneca. Giusto?”. Il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, ha annunciato via Twitter che “dopo Ema anche Aifa sblocca il vaccino”. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha scritto che “non sono tollerabili altri errori da parte di Bruxelles: aspettiamo il licenziamento di tutti quelli che hanno sbagliato”. Tutto falso. L’Ema non ha mai bloccato nulla. Al contrario, dopo la sospensione della Germania, ha invitato i singoli paesi ad andare avanti perché “i benefici superano di gran lunga i rischi”. Che sia in buona fede (ignoranza) o in cattiva fede (l’Ue come capro espiatorio dei propri errori) una parte della classe politica dimostra la sua inadeguatezza. Però Salvini ha involontariamente ragione. Chi in Italia ha sbagliato dovrebbe spiegare perché. E se l’errore di eccesso di precauzione è considerato grave, perché ha alimentato la reticenza vaccinale, dovrebbe farsi da parte. Si chiama responsabilità e in questa drammatica pandemia è il minimo che ci si possa attendere.