Editoriali

Salvare le province non contagiate

Redazione

Ha ancora senso chiudere tutte le regioni? Proposta per una transizione

Paolo Spada è un chirurgo vascolare all’Humanitas Research Hospital di Milano e dall’inizio della pandemia ha aperto un’intelligente pagina su Facebook così intitolata: “Pillole di ottimismo”. L’ottimismo di Spada non è l’ottimismo sciocco di chi si sforza di osservare il presente provando a nascondere i guai e arrivando magari a negare l’esistenza dei guai. E’ un ottimismo realistico, per così dire, di chi prova semplicemente a ragionare sul presente della pandemia facendosi guidare più dal buon senso che dall’emotività. Spada, da circa un anno, offre delle pillole quotidiane per fornire ai suoi follower degli elementi in più per orientarsi tra i complicati numeri della pandemia e ogni tanto usa i numeri anche per ragionare su cosa potrebbe funzionare meglio nella gestione pandemica del paese.

 

Un piccolo esempio lo ha offerto nel giorno di Pasquetta proponendo al governo di istituire delle aree rosse provinciali piuttosto che regionali, facendo appello a un potere che il governo ha ma che non esercita. La proposta nasce dall’analisi dei dati relativi ai contagi. Al momento, scrive Spada, 74 province italiane (pari a 41.763.647 persone) sono in zona rossa nonostante abbiano un’incidenza al di sotto della soglia di 250 casi settimanali ogni 100.000 abitanti. Di queste, 48 province (20.908.141 persone) sono rosse con incidenza sotto i 200 casi, 23 (8.433.097 persone) sotto i 150 casi, e perfino 9 (2.4362.77 persone) sotto i 100 casi. Di fatto, se si prendono in esame i dati relativi alla ricettività ospedaliera, ci sono 32 province che hanno delle restrizioni pur potendole non avere. Immaginare di cambiare i parametri con cui si decide quali aree del paese chiudere e quali aree del paese socchiudere non è semplice ma immaginare un lavoro più chirurgico nei mesi che ci separano dalla fine dell’incubo è forse un sogno realizzabile e fossimo nel ministro Roberto Speranza faremmo nostra questa piccola ma importante pillola di ottimismo. Si può fare, no?

 

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