editoriali
Capire i contagi del Regno Unito
La variante indiana ci ricorda che bisogna andare veloce con i vaccini
Torna a essere preoccupante la situazione epidemiologica nel Regno Unito a seguito del diffondersi della variante Delta (nota come “indiana”) e diventata ormai dominante nel paese. Circa il 90 per cento dei casi oltremanica è infatti riconducibile al ceppo indiano, molto più contagioso della variante “inglese” oltre che più resistente ai vaccini in uso. Dopo una sola dose, l’efficacia dei vaccini di Pfizer e AstraZeneca si attesta solo al 33 per cento rispetto al 50 per cento registrato per la variante inglese. Con la doppia dose si arriverebbe fino all’80 per cento circa con Pfizer (contro l’88 per cento per la variante inglese) mentre con AstraZeneca al 65 per cento. I casi segnalati nell’ultima settimana sono stati 50.017 (+49 per cento rispetto alla settimana precedente), i ricoveri 1.007 (+15 per cento rispetto alle settimana precedente) mentre i decessi sono stati 64 (+8 per cento).
Sotto osservazione, come dicevamo, i contagi di variante Delta cresciuti addirittura del 240 per cento nelle ultime due settimane, passando da 12.431 a 42.323 casi totali. Si è anche abbassata l’età media dal momento che i non vaccinati o coloro che finora hanno ricevuto solo la prima dose si trovano soprattutto nella fascia d’età di coloro che hanno meno di 40 anni. C’è da dire che circa il 78 per cento della popolazione adulta (circa 41 milioni di persone) è stata vaccinata con una dose, ma ad aver ricevuto la doppia somministrazione è il 57 per cento (circa 30 milioni di persone). Ciò vuol dire che una larga fetta della popolazione che è ferma alla prima dose ha una copertura non proprio ottimale nei confronti della variante Delta. A fronte di questi numeri, il primo ministro Boris Johnson ha chiesto un “ultimo sforzo” alla popolazione annunciando uno slittamento dell’uscita graduale dalle norme restrittive che, in un primo momento, era prevista per il prossimo 21 giugno. Il nuovo appuntamento per l’ “Independence day” che segnerà la fine delle limitazioni è stato quindi fissato al 19 luglio. Bisogna quindi correre con le vaccinazioni, più veloce delle varianti.
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