Editoriali
Vaccinati e liberi dall'autoisolamento
Nel Regno Unito chi ha due dosi e entra in contatto con un positivo non dovrà più temere il "ping", la notifica che comunica l'obbligo di rimanere isolati
Da ieri il 75 per cento della popolazione britannica non dovrà più isolarsi se ha avuto un contatto con un positivo. Il 75 per cento della popolazione nel Regno Unito ha già ricevuto due dosi di vaccino e quindi vede il ripristino della normalità molto più vicino rispetto ad altri connazionali e l’assillo della “pingdemic” molto più lontano. La pingdemic è il fenomeno che, durante la quarta ondata nel Regno Unito spaventato dalla variante Delta, aveva costretto all’autoisolamento oltre mezzo milione di persone entrate in contatto con un positivo: e il “ping” era il suono temuto della notifica che arriva dall’applicazione di tracciamento e che corrisponde all’obbligo legale di rimanere isolati. Adesso i completamente vaccinati e i minori di diciotto anni sono invitati a sottoporsi a un tampone rapido, ma per il resto potranno ignorare il ping. Rimane in vigore la quarantena per chi è positivo, anche se vaccinato. Il segretario alla Salute Sajid Javid ha dichiarato che i vaccini “hanno ribaltato le probabilità a nostro favore e ci hanno permesso di rivendicare in sicurezza le nostre libertà perdute”. Serve ancora cautela e forse questa sarà la costante della nuova normalità, ma la parte di Regno Unito vaccinata inizia a sentire le sue libertà un po’ più presenti, un po’ più concrete e questo è possibile soltanto grazie al programma di vaccinazione che il governo britannico ha portato avanti a tappe serrate nei mesi scorsi e i cui risultati sono testimoniati dai dati: l’agenzia Public Health England e la Cambridge University hanno mostrato che i vaccini hanno prevenuto circa 60.000 morti, 22 milioni di infezioni e 66.900 ricoveri.