Guida al vaccino per i più giovani
Dopo la lettera di Figliuolo, in (quasi) tutto il paese i ragazzi tra i 12 e i 18 anni possono accedere alla somministrazione senza prenotarsi. L'obiettivo è far ripartire la scuola in sicurezza a settembre. Ecco quali vaccini si possono fare e come funziona regione per regione
L'annuncio è arrivato la scorsa settimana e da ieri, in (quasi) tutta Italia i ragazzi tra i 12 e i 18 anni possono vaccinarsi senza prenotazione. “Al fine di dare ulteriore impulso alla vaccinazione dei più giovani, a far data dal prossimo 16 agosto, vogliano le regioni predisporre corsie preferenziali per l'ammissione alle somministrazioni dei cittadini afferenti a questa fascia d'età anche senza preventiva prenotazione”, aveva scritto il commissario Francesco Paolo Figliuolo in una lettera indirizzata alle amministrazioni locali, con l'obiettivo di garantire la riapertura delle scuole in sicurezza e, in secondo luogo, di favorire la ripresa dalla stagione sportiva. Per i più giovani, saranno utilizzati vaccini a mRna, Pfizer o Moderna.
Tra gli under 19, solo 1 su 4 ha completato il ciclo vaccinale
Secondo il report della struttura commissariale gli under 19 da vaccinare sono 4.627.514: di questi, risulta già immunizzato il 25,6 per cento, mentre il 44,8 per cento ha ricevuto una sola dose. Il rimanente 29,6 per cento, per ora, resta fuori dai radar delle Asl: si tratta di oltre un milione e trecento mila giovanissimi, che da ieri possono usufruire di corsie preferenziali. Su scala generale, risulta del tutto immunizzato il 66,06 per cento degli italiani over 12, percentuale che sale al 91 per cento per gli over 80 e all'87 per cento tra gli ultra settantenni.
Come si sono organizzate le regioni
Alcune regioni come la Campania hanno inaugurato canali più veloci per gli under 19 già da un mese, altre si sono attrezzate in questi giorni, organizzando open day e open night: è il caso, per esempio, del Lazio che ha comunicato ieri il calendario delle iniziative previste in questi giorni, e del Trentino, che ha attrezzato alcuni centri vaccinali per il fine settimana (pur consigliando comunque la prenotazione). Sulla stessa linea anche Liguria, che dopo gli open day di Ferragosto vaccinerà anche nelle ore notturne, come comunicato sul sito della Regione. La Toscana ha messo in campo già dalla prima settimana di agosto una serie di camper destinati a coprire le zone balneari, mentre in Veneto la campagna per i giovanissimi va avanti da circa una settimana e si rivolge ai ragazzi dai 12 ai 25 anni. Iniziative specifiche per gli adolescenti sono state adottate anche in Puglia.
Lombardia e Sardegna hanno invece fatto una scelta diversa. Il Pirellone ha deciso che la campagna proseguirà attraverso la consuete prenotazioni, con la garanzia di vaccinazione presso il centro prescelto nelle successive 48 ore, mentre sull'isola i più giovani potranno prenotarsi con canali preferenziali a partire da lunedì prossimo.
Pfizer e Moderna, i vaccini per i più giovani
In Italia, Aifa ha autorizzato per i minorenni l'utilizzo dei due vaccini a mRna. Lo scorso 28 luglio è arrivato l'approvazione per Moderna, dopo che la sicurezza e l'efficacia erano stati certificati anche dall'Ema sulla base di uno studio che ha coinvolto 3.732 bambini. I dati hanno mostrato che con Moderna si era prodotta una risposta anticorpale comparabile nei giovani di età compresa tra 12 e 17 anni a quella osservata nei giovani adulti di età compresa tra 18 e 25 anni.
Quanto a Pfizer, sempre l'Ema aveva spiegato che gli effetti di Pfizer sono stati studiati su 2.260 adolescenti di età compresa tra 12 e 15 anni (il vaccino era già autorizzato per gli over 16). Lo studio ha dimostrato che la risposta immunitaria a Pfizer in questo gruppo era paragonabile alla risposta immunitaria nella fascia di età compresa tra 16 e 25 anni.
Cosa accade in Europa
Anche Berlino ha deciso di adottare un approccio in linea con quello italiano. La Commissione permanente sulle vaccinazioni (Stiko) ha infatti raccomandato Pfizer e Moderna per gli adolescenti di età compresa tra i 12 e i 17 anni. Un cambio di rotta dovuto all’arrivo di nuovi dati, in particolare dal programma di vaccinazione statunitense con quasi 10 milioni di bambini e adolescenti vaccinati. Si tratta di dati che potrebbero indurre ben presto anche il Regno Unito a riconsiderare le proprie valutazione di sicurezza sui vaccini, come ha spiegato su queste pagine Giovanni Rodriquez.