I sindacati No green pass (ancora) contro Leonardo. Il comunicato delirante
La crociata delle Rsu del sito di Torino contro l'obbligo di mostrare la certificazione verde per accedere alla mensa aziendale
Non si può "discriminare" chi non vuole ricevere il vaccino "per dubbi assolutamente leciti". Che aspettano le segreterie nazionali a prendere le distanze?
Il green pass "è il grimaldello con cui si vuole impedire l’accesso al luogo di lavoro a chi non è in possesso. È l'estorsione di cui sarai vittima al lavoro. È la discriminazione del collega con cui fino a ieri facevi la pausa caffè e andavi a pranzo, e soprattutto non è una legge a cui si deve sottostare". Sembra una conversazione da bar tra incalliti no vax, invece è il comunicato stampa firmato unitariamente dalla Cgil, Cisl e Uil della Leonardo di Torino, un altro capitolo - forse il più delirante finora - della svolta no vax dei sindacati.
I tic ricorrenti ci sono tutti: "Siamo stati massacrati da una informazione incompleta e contraddittoria e da pensieri contrastanti di medici e scienziati", si legge nel documento che porta la firma di oggi e attacca l'azienda per aver applicato l'indicazione del governo di consentire l'accesso alla mensa solo per chi presenta il certificato verde; il vaccino, dicono, è "sperimentale" e non si può "discriminare" chi non intende riceverlo "per motivi di salute o semplicemente per dubbi assolutamente leciti visti i tanti effetti collaterali".
Le Rsu avanzano poi dubbi sulla legalità dello strumento usato sui luoghi di lavoro, tirando in ballo l'articolo 36 del Regolamento n. 953/2021 UE, che vieterebbe "la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate". In realtà il regolamento adottato lo scorso giugno da Parlamento e Consiglio europei fa riferimento alle persone che non sono vaccinate per motivi medici o perché non hanno ancora avuto l'opportunità di essere vaccinate, due condizioni che il green pass tutela per almeno due ragioni. La prima è che prevede la possibilità di effettuare tamponi rapidi in alternativa al vaccino, la seconda è che è stato introdotto in un momento in cui tutti quelli che vogliono hanno l'opportunità di essere vaccinati.
Che aspettano le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil a prendere le distanze da questo comunicato? Non farlo spianerebbe la strada a una deriva antiscientifica. Non stupirebbe che al prossimo congresso i segretari generali diventassero Pappalardo, Meluzzi e Barillari.
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