editoriali
L'irresponsabilità vaccinale dei sindacati
La posizione di Cgil, Cisl e Uil è ormai insostenibile perché incoerente
La posizione dei sindacati su vaccini e green pass è sempre più insostenibile. Le Rsu Fim, Fiom e Uilm di Leonardo (ex Finmeccanica) hanno pubblicato un delirante comunicato che descrive il green pass come un “ricatto subdolo, immorale, ingannevole”, come un’“estorsione” e una “discriminazione”: “Non si può avere la sicurezza impedendo l’accesso in mensa a chi non intende inocularsi un vaccino sperimentale per motivi di salute o semplicemente per dubbi assolutamente leciti visti i tanti effetti collaterali”, dicono i sindacati attingendo alla peggiore retorica No vax. La posizione di Cgil, Cisl e Uil non è insostenibile solo perché sbagliata, ma perché incomprensibile e contraddittoria. E ogni giorno che passa rischia di rimanere schiacciata sotto il peso delle proprie contraddizioni, mentre le segreterie generali tentano goffe manovre per uscire dal vicolo cieco in cui si sono infilati senza dare troppo nell’occhio.
Quando Confindustria ha parlato di green pass sui luoghi di lavoro, il sindacato ha accolto la proposta come un’assurdità (“Un colpo di caldo”, fu la definizione di Maurizio Landini). Poi ha aggiustato il tiro, dicendo di non essere contrario al green pass ma che la decisione spetta al governo “e non può essere semplicemente delegata alle parti sociali” (Landini dixit). Serve una legge, quindi. Quando però il governo ha imposto con un decreto il green pass a scuola per gli insegnanti, i sindacati si sono ribellati. La posizione è cambiata ancora sul tema mense. No al green pass perché è un “obbligo surrettizio”, il governo proponga un obbligo vaccinale esplicito: “Noi non siamo contrari”. Non si capisce quale sia la differenza sul piano sostanziale. Ma soprattutto non si comprende come si faccia a chiedere un obbligo che però non abbia “una logica sanzionatoria e punitiva”: un obbligo senza sanzioni è come un’auto senza ruote. E’ il momento che, su un tema come il vaccino, i sindacati mostrino un pochino di coerenza, maturità e responsabilità.