Foto Alberto Lo Bianco/LaPresse

L'emergenza sanitaria

Così il green pass cambia le regole della zona gialla

Redazione

In Sicilia da oggi si torna a indossare la mascherina anche all'aperto, ma con la certificazione verde tutte le attività potranno restare aperte. Contagi in aumento in 12 regioni, le ospedalizzazioni restano sotto controllo 

Viaggi e vacanze hanno portato focolai in molte località turistiche, dalla Sardegna alla Calabria. Su tutte è la Sicilia a pagare gli effetti dell'estate: da lunedì 30 agosto la regione torna in zona gialla per arginare numeri allarmanti. 9.307 casi nell'ultima settimana (erano 9.081 nella precedente), oltre 200 ogni 100.000 abitanti con il picco di 284 nella provincia di Enna (in Lombardia sono 35). È la prima volta dal 28 giugno che l'Italia non è più in zona bianca "nazionale". E per la prima volta il cambio di colore si regola con l'introduzione del green pass.

A Palermo e dintorni infatti sarà una zona gialla diversa dalla primavera. Non è più previsto alcun tipo di coprifuoco, né di restrizioni agli spostamenti tra regioni o comuni. Aperti i negozi, trasporto pubblico sempre con capienza massima all'80 per cento. La grande novità è che la certificazione verde continua a rendere possibile l'accesso a molte attività un tempo precluse: sì a palestre, piscine, attività sportiva all'aperto e al chiuso, parchi a tema, matrimoni e fiere.

Rispetto alla zona bianca, per i musei sarà invece necessaria la prenotazione, mentre ai ristoranti è previsto un massimo di quattro persone per tavolo. Le visite a parenti e amici passano da libere a massimo una al giorno e non più di quattro persone per volta (con figli minori). Viene contingentato l'accesso alle spiagge e ridotto ulteriormente (dal 50 al 25 per cento) quello agli stadi o ai palasport. La differenza più significativa sarà infine il ritorno all'obbligo di mascherina anche all'aperto: "Il problema è che le persone non vogliono più indossarla", ha dichiarato in merito il prefetto di Palermo Giuseppe Forlani. "I controlli delle forze dell'ordine ci sono, ma i cittadini devono convincersi che le regole vanno rispettate. Non deve sussistere l'equivoco di chi non la porta perché già vaccinato".

 

I dati del monitoraggio 

Non è arrivata l'inversione della curva dei contagi, tornati a salire nell'ultima settimana seppur a ritmi ridotti (+3,8 per cento sulla precedente, 45.658 in più). Ma anche agosto sta per finire: l'estate italiana è rimasta lontana da quei 30.000 casi giornalieri temuti con lo scoppio della variante Delta, soprattutto dopo quanto ha fatto vedere il Regno Unito. Vaccini e green pass stanno funzionando. Anche nella settimana appena conclusa i dati evidenziano una situazione di generale equilibrio: i contagi sono in aumento in 12 regioni su 20 (Piemonte, Lombardia, Trento e Bolzano, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Marche, Campania, Molise, Calabria Sicilia), mentre sul piano ospedaliero si registra il calo dei ricoveri ordinari (attualmente 4.133, erano 4.239 domenica scorsa) e allo stesso tempo la leggera crescita delle terapie intensive (525 contro 472) e delle vittime (342 contro 317). Variazione minima anche nell'Rt nazionale: dallo 0,99 del 20 agosto all'1,03 di una settimana più tardi.

 

La lieve espansione del quadro pandemico tuttavia non è indicatrice di un peggioramento significativo. Nel periodo 14-20 agosto infatti i contagi sono stati in calo (-1,4 per cento) per la prima volta da giugno, con i tamponi effettuati che contemporaneamente crollavano dell'8,8 per cento. L'inversione del trend, oggi, si deve soprattutto a un considerevole aumento sotto questa voce: +10,7 per cento, a un ritmo dunque superiore dei nuovi casi. E anche sul piano locale, nella maggior parte delle regioni l'aumento dei contagi si sta verificando all'interno di un quadro pandemico comunque molto contenuto (Lombardia e Veneto) dopo una lunga fase di diminuzione. Mentre in altre (Campania) la crescita è costante da settimane, ma moderata e ancora lontana dai numeri che porterebbero alla zona gialla. 

 

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