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Cacciari critica i vaccini citando il premio Nobel "Melòn". Che però non esiste
"Bisogna interpellare gli studiosi in alternativa alla scienza di regime", dice il filosofo in tv. Ma è in grado di spiegarci chi è questo Melòn?
"Non bisognerebbe intervistare Cacciari, ma gli scienziati che dicono come stanno le cose", dice Massimo Cacciari. Ospite di Cartabianca per parlare di pandemia e di vaccini. Dov'è oramai settimanalmente invitato in veste di scettico ufficiale, dopo essersi espresso da tempo in dissenso con il green pass di cui è diventato il contro cantore insieme agli Agamben e i Freccero di turno. Secondo Cacciari, come ha rimarcato ieri sera, ci sarebbe allora un gran bisogno di interpellare studiosi "in alternativa alla scienza ufficiale e di regime, a quelli che ritengono di avere la verità". E quindi "ascoltare gli scienziati che pongono domande, problemi. Premi Nobel. Come l'ultimo, Melòn".
Melòn, pronunciato così.
E subito c'è venuta la curiosità di scoprire chi fosse, perché lo confessiamo, non lo avevamo mai sentito. Allora abbiamo compulsato Google, cercato su Wikipedia, ma senza ottenere risposte. Che il filosofo sfrutti la prossima ospitata televisiva, oltre che per ripetere la tiritera secondo cui "questo non è un vaccino" e propalare notizie false come quella secondo cui il Giappone avrebbe sconfitto il Covid con solo il 20 per cento di vaccinati, anche per rispondere, a questo punto, a una nostra curiosità. Ma chi è infine questo Melòn?