Fusion Medical Animation via Unsplash

Che cosa sappiamo per ora della nuova variante scoperta in Sudafrica

Redazione

L'Oms la sta monitorando. Sono state osservate 50 mutazioni, più di 30 sulla proteina spike, che è l'obiettivo della maggior parte dei vaccini. Ma è ancora presto per trarre conclusioni chiare. Intanto anche l'Italia, dopo Regno Unito e Israele, blocca i voli in ingresso

È stata identificata in Sudafrica una nuova variante del virus Sars-Cov-2 con numerose mutazioni della proteina spike che potrebbero - a livello teorico, per il momento non esistono studi sulla questione - anche aumentarne la trasmissibilità e la capacità di eludere gli anticorpi prodotti con i vaccini: denominata B.1.1.529, è già tenuta sotto controllo dall'Organizzazione mondiale della sanità, che per ora la classifica tra le varianti da monitorare. È probabile che gli venga assegnato un nome in alfabeto greco (come le varianti Alpha e Delta) già oggi. 

Covid, individuata una variante sudafricana

Al momento sono ancora troppo pochi i dati disponibili per trarre delle conclusioni. Sono i primi giorni, i casi confermati sono ancora per lo più concentrati in una provincia del Sudafrica (nel paese il tasso di vaccinazione è solo del 24 per cento, sebbene un gran numero di persone nel paese abbia avuto il Covid) e non ci sono prove di laboratorio che ne dimostrino la reale trasmissibilità ed elusività: secondo l'Istituto nazionale di Malattie trasmissibili del Sudafrica, la presenza della variante è stata documentata con il sequenziamento in 22 casi positivi, ma molti altri vengono confermati in questi giorni da diversi laboratori del paese. Quattro casi sarebbero stati individuati in Botswana e uno ad Hong Kong in un viaggiatore di ritorno dal Sudafrica.

  
Il blocco dei voli dai paesi a rischio

Poco fa è arrivata anche l'ordinanza del ministro della Salute Speranza che vieta l'ingresso in Italia a chi è stato nei paesi a rischio (Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia, Eswatini)  negli ultimi 14 giorni, invitando alla "massima precauzione". Il Regno Unito aveva già vietato i viaggi da sei paesi africani a causa della nuova variante. Anche Israele giovedì sera ha immediatamente cancellato i voli da e per il Sudafrica.

 

  

Che cosa sappiamo della nuova variante?

La nuova variante è la più significativa scoperta finora dagli scienziati, ha detto Jenny Harries, amministratore delegato dell'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito: "Sono in corso ricerche urgenti per saperne di più sulla sua trasmissibilità, gravità e suscettibilità ai vaccini". Intanto la comunità scientifica si è già attivata per cercare di completare in fretta l'identikit di questa nuova variante. Thomas Peacock, virologo dell'Imperial College di Londra, ha pubblicato i dettagli della nuova variante su un sito web di condivisione del genoma. Il virologo osserva che "la quantità incredibilmente elevata di mutazioni della proteina spike suggerisce che ciò potrebbe essere motivo di vera preoccupazione". 

In una serie di tweet, Peacock ha detto che "dovrebbe essere monitorato moltissimo a causa di quell'orribile profilo della spike", poiché "l'incredibile numero di mutazioni della proteina suggerisce che questa variante potrebbe destare preoccupazione" per l'ipotetica capacità di sfuggire a molti degli anticorpi monoclonali noti. Ma ha aggiunto che quello africano potrebbe rivelarsi uno "strano cluster" non molto trasmissibile. "Spero che sia così", ha scritto.

    

      

Il professor Tulio de Oliveira, direttore del Centro per la risposta alle epidemie in Sudafrica, ha spiegato che nel profilo genomico della variante c'è una "costellazione insolita di mutazioni" e che questa è "molto diversa" dalle altre varianti che sono circolate fino a ora. "Questa variante ci ha sorpreso, fa un grande salto nell'evoluzione e ha molte più mutazioni di quelle che ci aspettavamo", ha detto. Il prof de Oliveira ha spiegato a James Gallagher, il corrispondente scientifico della Bbc, che nella nuova variante ci sono state 50 mutazioni in totale e più di 30 sulla proteina spike, che è l'obiettivo della maggior parte dei vaccini e la chiave che il virus usa per sbloccare la porta nelle cellule del nostro corpo. Ingrandendo ulteriormente il dominio di legame al recettore (RBD, Receptor Binding Domain, che è la parte del virus che fa il primo contatto con le cellule del nostro corpo), ha 10 mutazioni rispetto alle sole due per la variante Delta. 

È molto probabile che questo livello di mutazione provenga da un singolo paziente che non è stato in grado di sconfiggere il virus.

  

 

Il fatto che un virus abbia molte mutazioni non significa automaticamente che queste siano "cattive". Ci sono stati molti esempi di varianti che sembravano spaventose sulla carta, ma non hanno portato a nulla. La Beta era preoccupante all'inizio dell'anno perché era la migliore per sfuggire al sistema immunitario. Ma alla fine è stata la Delta - che si diffonde più velocemente - a risultare vincente. Nel nuovo caso, la preoccupazione deriva dal fatto che questo virus è ora radicalmente diverso dall'originale emerso a Wuhan, in Cina. I vaccini, che sono stati progettati utilizzando il ceppo originale, potrebbero dunque non essere altrettanto efficaci.

 

Alcune delle mutazioni sono state viste prima in altre varianti, il che ci fornisce alcune informazioni sul loro probabile ruolo. Per esempio N501Y sembra facilitare la diffusione di un coronavirus. Ce ne sono altre che rendono più difficile per gli anticorpi riconoscere il virus e potrebbero rendere i vaccini meno efficaci, ma ce ne sono altre ancora che sono completamente nuove. Insomma, è ancora presto per trarre conclusioni chiare. Inoltre, non sappiamo quanto la variante si diffonderà in paesi con tassi di vaccinazione molto più alti rispetto al 24 per cento del Sudafrica.

Di più su questi argomenti: