La pillola anti-Covid Molnupiravir da oggi arriva in Italia
Il farmaco prodotto da Merck e distributo da oggi alle regioni è efficace solo nei casi di sintomi lievi. Per questo costituisce un'arma in più contro il virus ma non potrà sostituire il vaccino. Ecco tutto quello che c'è da sapere
Da oggi 4 gennaio 2022 in Italia sarà distribuita la nuova pillola antivirale Merck-Molnupiravir (il nome con cui si troverà in commercio è Lagevrio). Le operazioni saranno coordinate dalla struttura commissariale del generale Francesco Paolo Figliuolo, che farà recapitare le scorte alle regioni.
Come avevamo già scritto sul Foglio, l'approvazione da parte di Aifa è arrivata il 30 dicembre scorso. La commissione tecnico scientifica ha così sancito la validità del farmaco per il trattamento domiciliare dei pazienti non ospedalizzati.
Come funziona Molnupiravir
Molnupiravir è una pillola da somministrare per via orale, con due assunzioni al giorno per cinque giorni di quattro compresse da 200 mg. L'utilizzo è indicato entro 5 giorni dall'insorgenza dei sintomi e il vero vantaggio è che si può prendere da casa: si tratta del primo farmaco a cura domiciliare. Lo scopo del medicinale è quello di impedire al virus di replicarsi, e i risultati dell'interim analysis della fase III del trial Move-Out, comunicati dalle aziende Merck, sono più che incoraggianti. Per la prescrizione è previsto l'impiego di un registro di monitoraggio al quale, presto, sarà possibile accedere online sul sito dell'Aifa.
Negli studi clinici preliminari, il farmaco ha mostrato di ridurre di circa il 50 per cento il rischio di ricovero e di morte nei pazienti con Covid-19 in forma lieve o moderata. L'azienda farmaceutica ha invece ridimensionato questa stima, comunicando che la sua efficacia è pari al 30 per cento. Tuttavia, come osservato dai produttori, non colpendo la proteina spike del Coronavirus, Molnupiravir garantisce la sua efficacia a prescindere delle varianti presenti e future. Quindi risulta essere comunque un'arma in più contro il virus, sebbene non potrà considerarsi una alternativa alla vaccinazione.
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