editoriali
Facciamo all'americana?
Buona idea dalle regioni: no alla quarantena per gli asintomatici con terza dose
Le regioni certificano una certa insoddisfazione dei vaccinati, che sono liberi dal rischio di gravi conseguenze sanitarie, ma restano impigliati nelle maglie delle regole che impongono anche a loro, nel caso in cui contraggano il virus, seppure in forma asintomatica, la quarantena. Insoddisfazione che ricorre anche a proposito della diffusione dei dati sulla pandemia, che ora includono sotto la voce “ricoverati con Covid” anche chi invece è ricoverato per altre ragioni e risulta poi positivo, nonostante sia vaccinato e non presenti sintomi. La Lombardia ha già deciso di distinguere i due casi, stilando elenchi separati, anche se, per ottemperare alle regole vigenti, continuerà a inviare a Roma il conteggio complessivo dei ricoverati. L’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, vorrebbe applicare ciò che già fanno negli Stati Uniti, per cui “il positivo asintomatico, se ha la terza dose, non deve fare la quarantena”.
Queste e altre considerazioni saranno condensate in un testo con altre richieste per il governo, che farebbe bene a considerare con grande attenzione. La preoccupazione delle regioni non nasconde alcuna sottovalutazione dei pericoli di infezione e soprattutto di malattia, ma cerca di adattare le regole che erano state stabilite in una situazione in cui il virus si comportava in un modo diverso rispetto alla situazione attuale. Liberare i vaccinati con tre dosi da carichi inutili e oppressivi non ha alcun effetto sulla diffusione della malattia e, al contrario, rendendo più netta la distinzione tra vaccinati e non vaccinati può rappresentare un nuovo elemento di pressione per indurre a vaccinarsi chi non lo ha ancora fatto. Tutto ciò andrebbe nella direzione già indicata da Mario Draghi, quando ha mostrato intransigenza (mai trasformata saggiamente in intolleranza) verso i No vax. Rendere più agevole la vita ai vaccinati, che se hanno la mascherina e mostrano il green pass possono fare tutto, come chiedono le regioni, è il modo migliore per condurre questa battaglia proprio nello spirito indicato dal presidente del Consiglio.