editoriali
L'effetto positivo dell'obbligo vaccinale
Triplicano le prime dosi tra gli over 50, chi parla di flop sbaglia dati e date
Alcuni mezzi di informazione si sono affrettati ad annunciare che l’obbligo vaccinale non funziona: “L’obbligo di vaccino non smuove gli over 50”, titola la Stampa. “Obbligo: solo 73 mila convinti”, comunica il Fatto quotidiano. Il senso è che la nuova misura introdotta dal governo si sta dimostrando inefficace. I due quotidiani si basano sui dati elaborati dalla Fondazione Gimbe, secondo cui nella settimana dal 3 al 9 gennaio 2022 le prime dosi tra gli ultra 50enni sono state appena 73.690: “La recente introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50 al momento non ha sortito grandi effetti”, è il commento.
C’è però un piccolo problema, non tanto nei dati ma nelle date: il periodo considerato è a cavallo del cambio di normativa, metà prima e metà dopo. L’obbligo per gli over 50, infatti, è stato annunciato dal governo il 6 gennaio mentre il testo del decreto è stato pubblicato in Gazzetta il 7 gennaio, con sanzioni che peraltro scatteranno da febbraio: difficile che possa aver convinto i No Vax a partire dal 3 gennaio.
I dati cambiano se si cambiano le date. Se infatti si considera la settimana dal 7 al 13 gennaio, cioè quella successiva all’introduzione dell’obbligo, stando ai numeri forniti dal commissario all’emergenza Figliuolo, emerge che le prime dosi tra gli ultra 50enni sono circa 125 mila, oltre il triplo rispetto alle 39 mila della settimana precedente. Se questo ritmo fosse mantenuto, in circa un mese si potrebbe ridurre di quasi un terzo il numero di non vaccinati tra gli over 50 (attualmente circa 2 milioni), cioè la fascia d’età che rischia di più il ricovero e il decesso. L’alleggerimento per il sistema sanitario sarebbe significativo.
Naturalmente è difficile fare previsioni, dato che man mano che si va avanti restano da vaccinare i No vax più irriducibili. Per ora un effetto positivo dell’obbligo vaccinale c’è. È prematuro dire che sarà un successo, ma di certo non si può sostenere il contrario. Soprattutto se si considerano le date sbagliate.
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