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Editoriali

Finita l'emergenza, non la pandemia

Redazione

Siamo più rilassati. E i vaccini rischiano di diventare vittime del loro successo

La campagna vaccinale contro il Covid in Italia ha permesso di evitare circa 8 milioni di casi, oltre 500 mila ospedalizzazioni, oltre 55 mila ricoveri in terapia intensiva e circa 150 mila decessi. La stima – che si riferisce al periodo tra il 27 dicembre 2020, data di inizio della campagna vaccinale, e il 31 gennaio 2022 – è riportata nell’ultimo rapporto pubblicato ieri dall’Istituto superiore di sanità. Da notare che il 72 per cento dei decessi complessivi è stato evitato per le persone di età pari o superiore a 80 anni, ossia la fascia d’età più a rischio ma al contempo anche quella che registra la più alta adesione alla campagna vaccinale. L’efficacia dei vaccini è tutta in questi numeri. Grazie a una campagna di successo guidata dal governo Draghi e tradotta impeccabilmente sul territorio dall’ex commissario all’emergenza Figliuolo, non solo si sono salvate decine di migliaia di vite ma si è riusciti anche a evitare un nuovo sovraccarico di quegli ospedali già messi a dura prova nel corso di tutto il 2020. Un risultato tutt’altro che scontato, a maggior ragione alla luce della comparsa di nuove varianti sempre più trasmissibili.

 

Ed è bene continuare a porre l’accento sull’importanza dei vaccini che rischiano oggi di diventare vittime del loro stesso successo. La riduzione delle ospedalizzazioni e dei decessi, in concomitanza con la fine dello stato d’emergenza, sta infatti portando a un generale rilassamento e a percepirli come qualcosa di non più essenziale. Lo notiamo dalle basse adesioni per la campagna dei più piccoli così come dai dati deludenti per la somministrazione della dose booster agli immunodepressi. È invece importante insistere sul punto, non solo per sollecitare oggi la somministrazione della quarta dose per over 80, residenti delle Rsa e fragili della fascia 60-79 anni, ma anche in vista della nuova campagna vaccinale di massa del prossimo autunno. Perché è finita l’emergenza, non la pandemia. E abbassare la guardia ci metterebbe tutti nuovamente a rischio.

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