(Foto di Ansa) 

La situazione

Covid, aumentano i casi. Oggi si decide sulle misure a lavoro

Redazione

Gli ultimi dati sui contagi segnano 94 mila positivi a fronte di 357 mila tamponi effettuati: i dati più alti in Lombardia, Veneto e Campania. Pomeriggio riunione tecnica al ministero del Lavoro con le parti sociali: si valuta il ritorno delle mascherine al chiuso 

L'andamento dei contagi da Covid-19 continua a salire e gli ultimi dati del ministero della Salute segnano 94.165 casi positivi su 357.210 tamponi effettuati. In due giorni il tasso di positività è più che raddoppiato: è passato dall'11,6 per cento di martedì al 26,36 per cento di ieri.  Se si allarga la panoramica ai sette giorni risulta che i nuovi casi sono cresciuti del 50,4 per cento (con il 24 per cento in più di tamponi effettuati), secondo l'ultimo monitoraggio della Fondazione Gimbe sulla settimana dal 22 al 28 giugno, con un aumento in tutte le regioni e in tutte le province italiane, per un totale di oltre 384.000. Restano sotto controllo i ricoveri, anche se in aumento. Ma è fondamentale distinguere quelli "per Covid", ossia con sindromi respiratorie e polmonari in aumento del 34,5 per cento, da quelli "con Covid", cioè i pazienti che arrivano in ospedale per altre malattie e vengono trovati incidentalmente positivi, che salgono invece del 10 per cento. 

"L'aumento dei ricoveri registrato è significativo non solo per il rialzo del numero di pazienti, ma soprattutto perché torna a crescere la prevalenza della patologia polmonare tipica del virus, i cosiddetti ricoverati 'per Covid'", ha detto il presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso), Giovanni Migliore all'Ansa. Sull'aumento dei ricoveri, ha poi sottolineato, incide il tempo trascorso dall'ultima vaccinazione. Dal ministero della Salute, tuttavia, il sottosegretario Andrea Costa ha escluso che per ora ci possano essere chiusure o altre limitazioni: "Dobbiamo lanciare messaggi di prudenza ma non di paura", ha detto a "Radio anch'io" su Rai Radiouno. "Non ci saranno nuove misure restrittive. Ci aspettavamo un aumento dei casi, anche perché c'è da considerare che ad oggi non ci sono praticamente più limitazioni. Ma i numeri restano sotto controllo", rassicura Costa, che aggiunge: "Ciò che dobbiamo guardare sono i dati riferiti ai nostri ospedali e non al numero dei contagi, non credo sia corretto veicolare messaggi di paura o di troppa preoccupazione."

Al ministero del Lavoro invece si parlerà oggi con le parti sociali per valutare nuovi protocolli anti contagio, con il ritorno delle mascherine obbligatorie anche al chiuso. Ansa riporta una bozza di aggiornamento che prevede l'uso delle mascherine Ffp2 sui luoghi di lavoro privati e il controllo della temperatura all'ingresso che non deve essere superiore ai 37 gradi e mezzo. Previsto anche un incentivo per lo smart working, ritenuto "uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti".

Il tema delle mascherine al chiuso torna di attualità anche nelle regioni, dove si fanno i conti con la ripresa del turismo. Dal Lazio è arrivata la proposta al governo di renderle di nuovo obbligatorie, "anche per salvaguardare la stagione turistica", ha detto l'assessore alla Salute Alessio D'Amato. "Lo abbiamo proposto al governo – ha detto oggi ai cronisti durante un evento pubblico – spero che lo valuti attentamente anche per salvaguardare la stagione turistica, perché nel momento in cui ci sono decine di migliaia di casi a livello nazionale significa che andranno in isolamento centinaia di migliaia di operatori della ristorazione e degli alberghi. Questo potrebbe pregiudicare questa importante stagione turistica, anche per l'economia". Il picco dei contagi, ha aggiunto D'Amato, è atteso nel Lazio per la metà di luglio. 

 

L'ultimo bollettino Covid

Ieri a fronte di 357.210 tamponi effettuati, i nuovi contagi sono stati 94.165. Meno preoccupanti i numeri riguardo alle ospedalizzazioni, con 37 ingressi giornalieri e 248 pazienti in terapia intensiva, mentre i morti calano lievemente a 60, rispetto ai 69 del giorno precedente.

Tra le regioni più colpite la prima è la Lombardia con 25.132 casi registrati, a cui seguono Veneto, Campania, Lazio ed Emilia-Romagna. Inoltre nelle terapie intensive, il 38 per cento dei ricoverati risulta non vaccinato e si nota un abbassamento dell'età media dei ricoverati in intensiva (59 anni i vaccinati e 48 i non vaccinati). Aumentano anche del 13,3 per cento i ricoveri nei reparti pediatrici, soprattutto nei bambini compresi tra gli 0 e i 4 anni (66,7 per cento). Anche per questa fascia, l'aumento si concentra sui ricoveri "per Covid" e non "con Covid", come spiegato sopra. 

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