Il documento ministeriale e i dati dell'Iss
Covid, l'Rt torna sopra la soglia pandemica. Mascherine "raccomandate" a lavoro
Nessun obbligo di Ffp2 ma una forte raccomandazione soprattutto per i soggetti fragili. Il monitoraggio settimanale dell'Iss rileva un aumento dei casi e dell'indice di trasmissibilità che va oltre la soglia pandemica
Come anticipato nella giornata di ieri, è stato pubblicato il nuovo protocollo che aggiorna le linee per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro, accordato tra ministero del Lavoro, ministero della Salute, Mise, Inail e parti sociali. Mascherine raccomandate ma non obbligatorie, dunque, che dovranno essere garantite dai datori di lavoro: queste la sintesi dopo un pomeriggio di confronto. Decade così l'obbligo di mascherina nel lavoro privato, che era stato prorogato all’inizio del mese scorso per tutti: rimarrà soltanto per specifici lavoratori indicati dal medico competente sulla base delle loro mansioni o del contesto lavorativo, con particolare attenzione ai soggetti fragili. È inoltre previsto che sia il datore di lavoro ad assicurare la disponibilità delle mascherine Ffp2 ai dipendenti.
Il protocollo riguarda anche "la pulizia e sanificazione dei locali e il ricambio dell'aria, le precauzioni igieniche personali, i dispositivi di protezione delle vie respiratorie, la gestione degli spazi comuni, la gestione dell'entrata e uscita dei dipendenti, la gestione di una persona sintomatica in azienda, la sorveglianza sanitaria." Lo smart working viene considerato una misura ancora utile per prevenire il contagio: per questo motivo i sindacati hanno chiesto di poter prorogare la possibilità di ricorrere al lavoro da casa fino al prossimo 31 ottobre 2022, quando tutte queste linee di contenimento saranno riesaminate. L'attuale protocollo è più "snello", in quanto "è una semplificazione importante del quadro di regole ma non è un liberi tutti, considerata l'impennata dei contagi di questi giorni", si legge nel comunicato pubblicato dal ministero del Lavoro. La raccomandazione infatti è quella di tenere alta l'attenzione, data l'elevata trasmissibilità della variante Omicron 5.
Il monitoraggio settimanale dell'Iss:
I principali dati emersi dalla cabina di regia dicono che nella settimana tra il 24 e il 30 giugno l’incidenza dei contagi a livello nazionale è salita: 763 ogni 100.000 abitanti, contro i 504 della settimana precedente. In aumento anche l'indice di trasmissibilità: nel periodo 7-20 giugno, l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,30 (oltre la soglia pandemica), in aumento rispetto all'1,07 della settimana precedente mentre il tasso di occupazione dei posti letto nelle terapie intensive sale al 2,6 per cento rispetto al 2,2 per cento del 23 giugno. Una situazione ben distribuita in tutt'Italia, poichè nessuna Regione (o provincia autonoma) è classificata a rischio basso. Tredici sono classificate a rischio moderato (basandosi sul decreto ministeriale del 30 aprile 2020) e tre di queste ad alta probabilità di progressione, mentre otto regioni sono classificate a rischio alto per la presenza di molteplici allerte di resilienza; tre di queste sono ad alta probabilità di progressione.
Il comunicato dell'Istituto superiore di sanità fornisce anche i dati riguardo la tracciabilità dei casi Covid-19: la percentuale di essi, rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti, risulta stabile al 9 per cento, ovvero alla medesima percentuale registrata la scorsa settimana. Sostanzialmente stabile anche la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (44 per cento contro il 45), come anche la percentuale dei casi diagnosticati attraverso attività di screening (47 per cento).