I consigli
Con il Natale torna il Covid: cosa fare per proteggersi durante le feste
Tamponi, contatti con positivi e parenti. Da agosto le regole sono cambiate ma il virus resta presente. Qualche informazione per vivere in maniera serena le vacanze invernali
Arrivano le feste, il Natale è ormai alle porte e con lui ritorna anche il pericolo Covid. Il ministero della Salute ha pubblicato di recente un vademecum sui consigli da seguire per evitare il contagio e come comportarsi in caso di positività. Il mese di dicembre è quello nel quale ci si aspetta un aumento dei casi da virus Sars-Cov-2, anche da parte del governo. Meloni nelle scorse settimane ha rinnovato l'allerta: "Sono sempre preoccupata per tutto quello che può accadere, monitoriamo tutto, Covid compreso". La situazione negli ospedali è decisamente sotto controllo, per cui i consigli restano soprattutto atti a tutelare parenti e amici durante le feste.
I sintomi del Covid
La variante in circolazione oggi deriva dal ceppo Omicron, I sintomi restano per la maggior parte gli stessi: raffreddore, mal di gola, qualche linea di febbre, naso che cola. Più rari sono invece febbre alta, senso di spossatezza o tosse.
Tamponi e positività
Come successo nei tre anni passati, anche oggi se si pensa di essere positivi è opportuno farsi un test di accertamento, soprattutto nell'ottica di vedere amici o parenti. Si può fare attraverso un qualsiasi tampone acquistabile in farmacia (anche se il più accurato rimane quello molecolare). Da poco in commercio si trovano anche delle versioni di tamponi rapidi con un duplice test: uno ha al suo interno i reagenti che verificano la presenza di anticorpi dal virus Sars-Cov-2, l'altro invece quelli che tracciano gli anticorpi del virus influenzale in circolazione quest'inverno. Il nuovo tampone permette infatti di chiarire se la sintomatologia di cui si soffre è data da Covid o meno, e quindi agire di conseguenza.
Le tempistiche per effettuare il test rimangono sempre le stesse del periodo pandemico: alla comparsa dei sintomi è consigliabile effettuare il primo tampone, da rifare per appurare eventuale negatività una volta guariti dalla sintomatologia. La più grande differenza con gli scorsi anni è che al momento non è previsto alcun isolamento per chi risulta positivo (in quanto non ci troviamo in una situazione di emergenza), per cui ognuno è libero di circolare come vuole. Il ministero della Salute consiglia di indossare la mascherina Ffp2 e di restare a casa fino alla scomparsa dei sintomi. Inoltre, si consiglia di contattare il proprio medico se si è immunodepressi o se i sintomi si protraggono per più di tre giorni.
Luogo di lavoro, socialità e vaccini
Per i luoghi di lavoro non c'è più l'obbligo legato alla quarantena o di indossare la mascherina sia nel caso in cui si è positivi, sia nel caso in cui si è venuti in contatto con una persona positiva. Anche in questo caso è consigliabile restare a casa, attraverso la malattia, per tutto il tempo necessario alla scomparsa dei sintomi.
Per quanto riguarda i contatti sociali, soprattutto in vista delle feste, i medici sono ottimisti e non vedono negli abbracci o nei baci particolari rischi. Gli anni scorsi, in piena emergenza, la comunità scientifica si era interrogata sul cambiamento di abitudini nei periodi festivi e di come lo scambio stretto di contatti tra familiari e amici avrebbe potuto fungere da veicolo per il contagio generalizzato. Ora, con dati stabili per quanto riguarda la tenuta degli ospedali non c'è la necessità di cambiare abitudini.
Resta solo da prestare maggiore attenzione alle persone fragili: anziani, donne in gravidanza, immunodepressi, malati. Per questa categoria di persone e per quelle che hanno più di 60 anni è consigliato il richiamo del vaccino. La dose può essere fatta, se sono passati almeno quattro mesi dall'ultimo richiamo, in qualsiasi centro vaccinale del paese prenotabile in farmacia o su internet.
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