Cosa non ha funzionato nella missione su Marte del lander Schiaparelli
Il lander Schiaparelli della missione europea ExoMars "è arrivato su Marte" ma i suoi retrorazzi hanno funzionato soltanto per tre secondi, dopodiché il computer di bordo li ha spenti, ha speigato Paolo Ferri, direttore delle operazioni di volo delle missioni dell'Agenzia spaziale europea. "I dati che abbiamo - dichiara Ferri - dicono che la sequenza di atterraggio ha funzionato fino al distacco dello schermo posteriore del paracadute. A quel punto l'accensione dei retrorazzi ha funzionato solo per tre secondi, poi il computer di bordo ha deciso di spegnerli". A quel punto Schiaparelli si è ritrovato con i razzi spenti e "supponiamo che il lander sia semplicemente caduto", con l'ovvia conclusione di un impatto sul suolo del Pianeta rosso.
E' comunque ancora "in corso un'analisi dei dati raccolti", una immensa mole di informazioni che potrebbe richiedere "anche settimane" per essere studiata a fondo. A fare il punto è Davide Parker, direttore delle Esplorazioni robotiche dell'Agenzia spaziale europea, nel corso di una conferenza stampa dal centro di controllo di Darmastadt, in Germania, cui hanno preso parte il Dg dell'Esa, Johann-Dietrich Woerner, e Andrea Accomazzo, capo delle Operazioni Planetarie dell'ente europeo.
Durante la notte la sonda Mro (Mars Reconnaissance Orbiter) della Nasa aveva effettuato diversi passaggi inorno al punto di atterraggio della sonda sul Pianeta rosso ma non ha potuto intercettare alcun segnale del lander. L’esa ha comunque a disposizione un’altra sonda, la seconda, nell’orbita di Marte, il Tgo (Trace Gas Orbiter), che sta funzionando alla perfezione. Nel centro di controllo tedesco dell’esa continuano ad analizzare i dati registrati dall’altro veicolo della missione. "Schiaparelli è entrato nell'atmosfera marziana, il suo scudo termico ha funzionato a dovere ed ha aperto il paracadute all'altitudine corretta. Ma poi i dati indicano un comportamento inaspettato", ha affermato Accomazzo.
Come ha osservato il direttore generale Woerner, quello di Schiaparelli è stato “un test di atterraggio”, con l’obiettivo di “raccogliere dati in vista della seconda fase della missione, nel 2020. I dati che saranno esaminati questa notte ci serviranno per sapere come fare atterrare con tecnologia europea il Rover su Marte. È stata un’ottima decisione di andare per la prima volta con uno strumento di test”.
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