La ricerca compie il primo grande passo verso il vaccino anti-malaria
Un team di scienziati americani ha usato una forma indebolita del parassita responsabile in modo da non intaccare il fegato. "La risposta immunitaria è notevole", dicono
Un vaccino contro la malaria, definito dagli scienziati una “pietra miliare”, è stato messo a punto dal team del Centro di ricerca per le malattie infettive di Seattle, negli Stati Uniti. I ricercatori hanno sfruttato una forma indebolita del parassita, estirpandone tre geni in modo da non intaccare il fegato. I dettagli delle prove effettuate, pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine, suggeriscono che la risposta immunitaria è buona, senza peraltro l'insorgenza di effetti collaterali.
Sono dieci le persone che si sono sottoposte alla sperimentazione e nessuno di loro ha accusato i tipici sviluppi della malaria, una piaga che ormai non riguarda soltanto le aree tropicali di America latina, Africa e Asia. Gli anticorpi dei pazienti successivamente sono stati somministrati a dei topi, che si sono dimostrati più immuni una volta infettati in laboratorio
“Lo studio dimostra che anche dopo una sola somministrazione il vaccino fa insorgere una notevole risposta immunitaria. Queste scoperte segnano un punto di svolta per la creazione di un vaccino definitivo contro la malaria”, ha detto alla Bbc Sebastian Mikolajczak, uno dei ricercatori. Brian Greenwood della London School of Hygiene and Tropical Medicine avverte che la scoperta è incoraggiante ma “si tratta solo di un primo passo”, dunque sono necessarie ulteriori sperimentazioni.
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