Il M5s e il metodo Stamina
La vicenda di Vannoni ci ricorda cos’è l’“unovaleuno” dei grillini
I carabinieri del Nas di Torino hanno arrestato Davide Vannoni, lo scienziato della comunicazione, che si è improvvisato ricercatore con il cosiddetto “metodo Stamina” per la cura di malattie degenerative. Dopo aver patteggiato nel 2015, impegnandosi a rinunciare alla somministrazione della sua pericolosa “terapia”, Vannoni si era messo a operare all’estero, in Georgia, e stava per spostarsi a Santo Domingo quando i pm hanno deciso di fermarlo. Il caso Stamina, gonfiato dallo scandalismo mediatico e alimentato dalla demagogia politica, è un esempio paradigmatico del funzionamento del circuito dell’indignazione e dei risultati che produce. Un ruolo fondamentale, oltre ai ripetuti servizi delle Iene, l’ha avuto ancora una volta il Movimento 5 stelle.
Grillo rilanciava sul Sacro blog le proteste dei malati che volevano usare il metodo, il M5s appoggiava in piazza le manifestazioni delle associazioni pro Stamina e in Parlamento arrivava a dichiarare: “Il MoVimento ritiene che il metodo Stamina sia efficace”. Niente sperimentazioni e verifiche della comunità scientifica, nell’epoca della democrazia diretta decide il M5s. I grillini hanno addirittura presentato una mozione di sfiducia contro il ministro della Salute Lorenzin per i suoi pregiudizi contro Stamina. Sui temi scientifici, proprio in questi giorni, il M5s ha fatto una virata sui vaccini, dice che non è più contrario. Il problema non sono i vaccini ma il modo di ragionare di un movimento fondato sulla negazione di qualsiasi cosa che puzzi di “establishment”. Il risultato dell’“unovaleuno” è che si finisce col credere a chiunque: agli antivaccinisti, al metodo Vannoni o alla cura Di Bella.
Cattivi scienziati
Il senso dell'obbligo per i vaccini
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