"Speriamo che affoghi". Burioni vittima delle minacce no vax
Il virologo è stato bersagliato dopo essersi opposto al rinvio dei vaccini obbligatori
Nelle ultime ore l'estremismo no vax è tornato a minacciare il virologo Roberto Burioni, volto della campagna a favore dei vaccini obbligatori. Sull'onda dell'entusiasmo suscitato dall'approvazione alla Camera del decreto milleproroghe, i detrattori del decreto Lorenzin si sono lanciati in insulti e attacchi violenti nei confronti di Burioni. Da "so dove vai al mare", passando per "sperare che affoghi non è una minaccia ma la SPERANZA di molti", fino al fotomontaggio che ritrae lo scienziato imbavagliato davanti a un drappo delle Brigate rosse, stile Aldo Moro, con l'accusa di essere al soldo delle multinazionali farmaceutiche. Lui risponde e rilancia sul suo profilo Twitter gli attacchi ricevuti, ostentando quell'ironia che basta a mettere a nudo l'indecenza di attacchi così sciocchi e vigliacchi, e ribadisce di non avere mai ricevuto un euro da chicchessia.
Sempre più in alto (mai preso un centesimo da GSK) pic.twitter.com/KdQ44cr9yM
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) 5 agosto 2018
La colpa di Burioni è avere contestato l'inserimento in un mero atto amministrativo – il milleproroghe appunto – , senza un dibattito in Aula, un provvedimento che rinvia all'anno scolastico 2019/2020 l'obbligo di vaccinare i bambini che chiedono l'iscrizione alla scuola materna. In difesa del virologo si schiera il Pd: "Noi siamo per la scienza e per la salute. Voi, il governo del cambiamento, avete portato i no vax in Parlamento. Mettete a repentaglio la vita di molti bambini. E soprattutto avete creato un clima di violenza nel paese. Solidarietà a Roberto Burioni contro ogni terrorismo", scrive su Twitter Alessia Rotta, vicepresidente dei deputati del Partito democratico. In Senato, dove è al vaglio ora il milleproroghe, i senatori pd sono insorti: "Contestiamo che sia stata fatta passare una modifica sostanziale del decreto Lorenzin – ha detto il senatore Alan Ferrari – su un tema avvertito da tutte le famiglie italiane, all'interno di un decreto amministrativo come il milleproroghe". "Siamo oltre qualsiasi limite", ha commentato il segretario Maurizio Martina.
Cattivi scienziati