Altro che vaccini, per Taverna la soluzione è il morbillo party
La Vicepresidente del Senato spiega perché l'obbligo vaccinale è sbagliato, mentre Davide Barillari istruisce tutti sulla necessità di una scienza democratica
Si è tanto parlato di vaccini per niente in questi anni. Il decreto Lorenzin non serve a nulla, almeno per la nota "immunologa", Paola Taverna, che in una assemblea del Movimento Cinque Stelle racconta il miglior modo per risolvere il problema dell'obbligo vaccinale: un bel "morbillo party": “Nessun bambino non vaccinato è malato. Un bambino non vaccinato è un bambino sano. E’ terribile il messaggio che è passato che un bambino non vaccinato è un bambino portatore de che? De che? Io quand’ero piccola, che c’avevo poco a poco un cugino che c’aveva una malattia esantematica facevamo la processione a casa di mio cugino, perché così la zia se sgrugnava tutti e sette i nipoti, così tutti e sette i nipoti c’avevano la patologia e se l’erano levata dalle palle. Funzionava così la vita mia. Dopo cinquant’anni mo’ abbiamo scoperto che se deve esse immuni da tutto e vabbè. Ma posso almeno decidere io come lo posso immunizza’?”
E se il morbillo party non bastasse ecco la soluzione definitiva: "Ma quando tu scegli di vaccinare un bambino che va a scuola e non vaccini l’inserviente sanitario che sta a contatto con il bambino immunodepresso, ma tu che stracacchio di idee c’hai nella testa? Allora prima vaccina quello che sta a contatto quello che sta a contatto con il bambino immunodepresso che se ha una patologia di quel tipo muore. Poi vaccina tutte le maestre, poi vaccina tutti quelli che portano il pulmino, se la tua idea è fare questa copertura. Altrimenti me stai a pijà per culo”.
E se non bastassero le argomentazioni di Taverna ecco che Davide Barillari ne espone altre per rendere chiaro che anche "la scienza DEVE ESSERE DEMOCRATICA, e quindi deve ascoltare tutti".
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