L'egualitarismo sindacale che blocca la scuola
Assunti 51 mila precari, ma la soluzione del problema è ancora rimandata
Con una procedura piuttosto veloce, il che naturalmente non è male nella tradizionale lentocrazia burocratica, saranno assunti entro agosto ben 51.773 docenti, distribuiti tra scuola materna, elementari e medie. I posti saranno ripartiti a metà tra i vincitori di concorso e gli iscritti delle graduatorie a esaurimento. Il meccanismo è discutibile, ma la fretta di avere in cattedra i docenti dall’inizio dell’anno scolastico giustifica tutto o quasi. La dimensione massiccia e la tempestività (sempre che non si incagli il sistema delle chiamate dirette) sono apprezzabili, ma sul piano qualitativo restano problemi rilevanti. In particolare, il problema più grave – quello della disponibilità di docenti di matematica e di materie scientifiche – non è stato affrontato adeguatamente. La Fondazione Agnelli ha calcolato che i potenziali aspiranti prof. di matematica alle medie sono, su base nazionale, 4.600 su 4.056 posti disponibili. Tra quelli che si sono presentati ai concorsi, una parte rilevante non ha superato la prova. Così a insegnare matematica o scienze arriveranno docenti impreparati, sempre che ne arrivino abbastanza. Il fatto è che per un laureato in materie scientifiche la via dell’insegnamento rischia di essere l’ultima scelta, anche per il livello salariale. Bisognerebbe differenziare le retribuzioni, ma nessuno vuole infrangere questo tabù, cardine dell’egualitarismo sindacale. Valeria Fedeli aveva accennato all’esigenza di introdurre qualche differenziazione, ma naturalmente non se n’è fatto nulla. Così nemmeno la grande infornata servirà ad affrontare il tema dell’insufficiente preparazione scientifica, che è una delle ragioni fondamentali della disoccupazione giovanile, di cui tutti si lamentano senza però fare il minimo necessario per contrastarla all’origine.
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