“I media italiani affermano che il governo italiano ha ordinato la chiusura delle scuole per le prossime due settimane per limitare la diffusione del coronavirus, ma il ministro dell’Istruzione afferma che la decisione finale sulla chiusura non è stata ancora presa”. Questa è la sintesi della Associated Press di una giornata di confusione e messaggi contraddittori, dopo un Consiglio dei ministri sull’emergenza coronavirus. “Nessuna decisione sulle scuole è stata presa, non c’è la chiusura al momento. Abbiamo chiesto al comitato tecnico-scientifico una valutazione”, aveva dichiarato il ministro dell’Istruzione M5s Lucia Azzolina uscendo da Palazzo Chigi. Mentre nel governo, tra messaggi contraddittori fatti filtrare alla stampa, si consumava un contrasto tra chi, come il ministro della Salute Roberto Speranza, era più favorevole alla chiusura e chi, come la Azzolina, era favorevole all’apertura, interveniva sui social network anche l’ex ministro grillino dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, che dopo essersi dimesso sentiva il bisogno di dire la sua: “Al governo chiedo di rifletterci bene prima di dare indicazioni sull’eventuale chiusura delle scuole”. A dimostrazione che chi c’è non è forse all’altezza della situazione, ma chi l’ha preceduta era anche peggio.
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