Il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus Domenico Arcuri si occuperà anche dell’emergenza scolastica. E’ stato incaricato di organizzare e supprtare la riapertura delle scuole a settembre, occupandosi di tutto ciò che sarà necessario per garantire l’avvio ordinato dell’anno scolastico 2020-2021. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, con una sorta di excusatio non petita, si è affrettata a dire che la nomina di Arcuri è stata “fortemente voluta dal mio ministero”. Di fatto si tratta di un commissariamento, su uno degli aspetti più problematici nella gestione emergenziale da parte del governo e che sicuramente non è un modello mondiale, per usare un eufemismo. Il supercommmissario così diventa maxi e, nonostante in non brillanti risultati ottenuti finora nella gestione e reperimento dei dispositivi di protezione individuale, di certo non potrà che fare meglio della Azzolina. Dovrebbe però iniziare a porsi un problema sui limiti dei poteri e delle comeptenze di Arcuri, che ormai sono superiori e più ampi di quelli che ha avuto Guido Bertolaso ai tempi di Berlusconi (e con ben altri risultati).
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