Legge Celaá, dal nome del ministro spagnolo della Pubblica istruzione. È la riforma “organica” del sistema scolastico in discussione al Parlamento spagnolo che ha scatenato una mobilitazione contraria di insegnanti, genitori e varie associazioni culturali che ha già raccolto un milione e mezzo di firme nonché organizzato due manifestazioni davanti al Congresso, la Camera bassa. Presentata ufficialmente come un “testo progressista per un’educazione del XXI secolo”, la legge Celaá ha però un’impostazione fortemente statalista, contraria al pluralismo e di forte impatto ideologico-culturale. Il punto centrale è una modifica, che di fatto è uno stop, al sistema di finanziamento per le scuole “concertadas”, un sistema non identico ma simile alle nostre paritarie, che diventerebbero semplici scuole “sussidiarie” di quelle statali, senza possibilità di rette aggiuntive e soprattutto senza più libertà nella impostazione didattica e curriculare.
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