Fuori gli alunni dalle biblioteche!

La proposta è così strampalata che perfino i suoi seguaci su Facebook l’hanno stigmatizzata: “E certo, così tutti gli insegnanti No Vax potranno imboscarsi nelle biblioteche”, le hanno scritto. Ma non è tanto sulle convinzioni che Barbara Floridia, sottosegretaria all’Istruzione del M5s, vanta in tema di lotta alla pandemia, che qui ci si vuole soffermare (e sì che ce ne sarebbe da dire). E’ invece sull’idea di scuola che la sottosegretaria Floridia ha, che vogliamo riflettere. Un’idea che emerge, forse in un lampo di sincerità involontaria e dunque significativa, quando la Floridia propone di non sanzionare i docenti privi di green pass, ma di spostarli “in luoghi dove non ci sono contatti con i ragazzi”.

Al che l’intervistatrice del Corriere della Sera giustamente chiede quali siano, in una scuola, simili spazi. E allora la Floridia – quarantatreenne insegnante di Messina che si vanta di “insegnare con passione, con l’entusiasmo di vivere e di scoprire”, che dice di odiare “la guerra, la mafia e la violenza” e di amare “la pace, la legalità, il dialogo”, già “referente della funzione e-learning su Rousseau”, qualunque cosa voglia dire, e che si rese celebre per una lettera-sfogo a Beppe Grillo in cui veniva inizialmente visitata dal dubbio (“Forse abbiamo sbagliato tutto”) per poi però tornare alle sue certezze (“Ma sai che c’è, Beppe? Io me ne sbatto e continuo” perché “Beppe, vuoi mettere, cazzo, il piacere di cambiare pezzettini di questo bellissimo paese?”) – ecco, la Floridia, dovendo indicare un luogo che nelle scuole non venga frequentato dagli studenti, risponde: “Penso alle biblioteche”.

E c’è da immaginarselo, il mondo ideale del M5s: un mondo in cui le biblioteche scolastiche vengono sigillate coi segnali di “pericolo di morte” come quelli dei reparti infettivi degli ospedali, così da dissuadere quei pochi malcapitati ragazzini che dovessero avere voglia di andare a consultare un libro, un manuale: che se ne tornino pure in classe, maleducati. Tanto al massimo, poi, per capire meglio il mondo, c’è la funzione e-learning di Rousseau.