tanto rumore per (quasi) nulla
La scuola ha retto alla prova del rientro in presenza: lo dicono i numeri
Nel primo giorno dopo le feste assenti 60mila docenti (circa il 6 per cento). Ma la situazione cambia tra città e città. Il pasticcio in Sicilia. E oggi si ritorna nelle aule anche in Campania
Si preannunciava come un giorno nero per la scuola. Ma alla fine, forse, è andata meglio del previsto. Visto che sì, di difficoltà organizzative ce ne sono state, inutile negarlo. Ma nulla in confronto allo scenario di chi ipotizzava una scuola completamente ingessata da nord a sud. È solo il primo giorno, ma secondo i dati diffusi dal ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi le assenze hanno riguardato 60mila docenti, circa il 6 per cento del personale in tutta Italia. Mentre per quanto riguarda le altre categorie le assenze sono state del 6,7 per cento tra i bidelli e del 4,5 per cento tra gli alunni. Numeri che hanno costretto a un ripensamento temporaneo degli organici e che soprattutto hanno prodotto effetti diversificati nelle diverse città e regioni.
La situazione più delicata è apparsa quella ligure, dove, come comunicato dal presidente Giovanni Toti, si sono assentati 1 professore su 10 e dove il 20 per cento complessivo degli studenti è stato costretto alla didattica a distanza. A Milano e in Lombardia le assenze nei vari istituti scolastici oscillano tra il 10 e il 15 per cento. E in alcuni licei come il Manzoni sono scattate le proteste degli studenti, che hanno portato a un'occupazione. A Bologna sono circa un migliaio gli studenti e i membri del personale scolastico a essere finiti in isolamento. Anche a Torino e Firenze le assenze, come riferito dai sindacati di categoria, non hanno ecceduto il 10 per cento sul totale. A Roma oltre 17mila tra docenti e personale scolastico assente, oltre a 25mila alunni in didattica a distanza. Una fotografia composita del mondo della scuola che dovrà essere monitorato giorno per giorno. Soprattutto data la previsione dei presidi, che calcolano 200mila classi in dad entro i prossimi sette giorni.
Ancor più peculiare la situazione della Sicilia, dove ieri le scuole sono rimaste chiuse a causa di un'ordinanza che prolungava di tre giorni le vacanze. In realtà, come raccontato dai giornali locali, l'assessore all'Istruzione Roberto Lagalla il contenuto dell'ordinanza non lo ha ancora reso noto e la durata delle vacanze potrebbe estendersi fino a venerdì. Mentre è certo, dopo la sentenza del Tar che ha dato ragione al governo, il rientro nelle aule in Campania. Nonostante la volontà contraria espressa dal governatore De Luca. Qui per sapere com'è andata bisognerà aspettare almeno qualche ora.