Non c’è dispaccio proveniente dall’Irlanda del nord, sede del G8 in corso, che non contenga la parola “frosty”: è tutto ricoperto di ghiaccio, le relazioni, i dossier, le prospettive, la questione siriana soprattutto. La seconda puntata dello scandalo sullo spionaggio permanente di America e, ora sappiamo, Regno Unito per merito di Edward Snowden, il leaker ormai scomparso nelle lande asiatiche a dominio cinese, non ha aiutato a scongelare l’atmosfera (Gordon Brown spiò tutti al G20 del 2009, gli americani spiarono l’allora presidente russo, Dmitri Medvedev), ma c’è di buono che se gli spioni sono ancora all’opera avranno poco da rivelarci.