Guida alla lettura dell'attentato a Beirut L’autobomba che venerdì mattina nel centro di Beirut, Libano, ha ucciso l’ex ministro Mohammad Chatah insieme ad almeno altre 5 persone (più di 70 i feriti) potrebbe essere un grosso passo verso la ricaduta del Libano nella guerra civile, scrive Karl Vick per Time magazine . L’uccisione del politico sunnita, ex consigliere del premier Rafik Hariri, ucciso nel 2005, è stata preceduta negli scorsi mesi da attacchi anti sciiti: “Questa è una conversazione portata avanti con le bombe”, ha detto uno degli esperti sentiti da Vick. Redazione 27 DIC 2013
S’apre la gara in Iran A che punto è lo scambio tra sanzioni economiche e sicurezza nucleare tra l’Iran e l’occidente? Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, due giorni fa è arrivato in visita ufficiale a Teheran per aprire una “nuova stagione di incontri”, portandosi dietro anche gli altri paesi europei, e per posizionarsi bene nella “gara della collaborazione”. 24 DIC 2013
Emma Bonino e l’ideologia della pace Emma Bonino è andata a Teheran, prima visita a livello di governo italiano dal 2004, per fare da battistrada nel grande mercato iraniano che si sta riaprendo dopo anni di isolamento. “L’Italia vuole vincere la gara di amicizia e collaborazione”, ha detto il nostro ministro degli Esteri a una giornalista iraniana che le ha chiesto se in occidente è in atto una “corsa all’Iran”. Bisogna esserci, è chiaro, altrimenti arriveranno prima gli altri. Raineri S'apre la gara in Iran Redazione 24 DIC 2013
Perché Obama non può ignorare l’omicidio del “tecnico” di Hezbollah C’è stata un’esecuzione, a Beirut, nella notte tra martedì e mercoledì. Hassan al Laqqis, uno dei comandanti militari di Hezbollah, è stato avvicinato mentre era sulla sua auto, tornava dal lavoro attorno a mezzanotte, nel distretto Hadath, a sud di Beirut, ed è stato colpito alla testa con una pistola col silenziatore, secondo la versione riportata dalla Reuters. Pare che un colpo sia stato sufficiente. “Un’operazione professionale”, ha dichiarato Hezbollah ieri mattina, roba da israeliani, insomma. 05 DIC 2013
Israele, l’Iran e l’amico americano Domenica il New York Times ha dedicato un ritratto al ministro degli Esteri israeliano, Avigdor Lieberman, per due motivi. Il primo è che è appena tornato al suo incarico dopo essere stato undici mesi fuori dai giochi per un’accusa di corruzione da cui è stato assolto. Il secondo è che Lieberman adesso è “irriconoscibile rispetto a prima”, quando era considerato il più duro e aggressivo tra i membri del governo, con una tendenza all’eccesso e a uscire dai limiti consentiti della diplomazia (si ricordano i litigi pubblici con Hillary Clinton, quando lei era segretario di stato). “Quello stile abrasivo ora è assente – nota il New York Times (che scrive di avere chiesto inutilmente un’intervista al ministro). 04 DIC 2013
Il Mossad dice: ora potremmo marciare su Damasco in un giorno Martedì il gabinetto di sicurezza israeliano è andato in una sede del Mossad per ascoltare il rapporto annuale sulla sicurezza di Israele in medio oriente, scrive il quotidiano Yedioth Ahronoth. Il gabinetto di sicurezza è un Consiglio dei ministri ristretto a Difesa, Sicurezza interna, Finanze e Giustizia, con qualche aggiunta facoltativa. Secondo il rapporto del Mossad che è stato presentato al comitato, la posizione di Israele è migliorata perché molti stati arabi che sono suoi nemici tradizionali o potenziali in questo momento sono alle prese con sconvolgimenti interni. 29 NOV 2013
Ricevuta di ritorno Al Qaida voleva uccidere l’ambasciatore iraniano a Beirut con due bombe Le brigate Abdullah Azzam rivendicano il doppio attacco contro l’ambasciata iraniana a Beirut che ieri mattina ha ucciso 23 persone. E’ probabile che il piano originale delle brigate – che sono il volto libanese di al Qaida – fosse uccidere l’ambasciatore iraniano Ghazanfar Roknabadi, che sarebbe uscito in auto attraverso quello stesso cancello di lì a pochi minuti. Alle 9 e 20 è esplosa un’automobile nella strada e novanta secondi dopo un uomo in motocicletta e con una cintura esplosiva ha tentato di superare il posto di guardia, non ci è riuscito e si è fatto saltare in aria. 19 NOV 2013
L’Onu copre la campagna di Assad per fare “arrendere i civili” Il sito del mensile americano Foreign Policy accusa le Nazioni Unite di essere complici del governo del presidente Bashar el Assad, che blocca sistematicamente ogni assistenza umanitaria ai civili siriani. In particolare l’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) nasconde al pubblico notizie essenziali sulle operazioni di Assad contro la sua popolazione. L’ufficio di New York teme che se divulgasse i dettagli la pressione internazionale contro Damasco aumenterebbe enormemente e preferisce salvare un po’ di credito per negoziare con gli assadisti un ultimo, risicato margine di accesso degli aiuti umanitari al paese. 19 NOV 2013
Il maquillage di Moni Ovadia, l’ebreo che si crede migliore di Israele Salomone Ovadia, detto “Moni”, è un grande dell’eloquio yiddish. Sbeffeggia e deride, con la tipica vena ebraica del rimpianto, e lo fa in modo fluido, ricco, affascinante, con gusto della parola incisiva che incanta. Ovadia trascina le platee. Bulgaro sefardita, Ovadia ha frequentato il tempio di Porta Romana (Sheerit Hapletat), ebrei non tutti ortodossi ma tradizionalisti, del quale Rav Rodal era l’animatore, e con la sua voce squillante e l’intonazione un po’ infantile è stato da esempio per Ovadia. 11 NOV 2013