Obama chiede i superpoteri Il 9 settembre l’Amministrazione Obama chiederà al Congresso di approvare il testo di una Autorizzazione per l’uso della forza militare (Authorization to use Military Force, d’ora in poi: Aumf). Se approvata nella sua interezza, darà alla Casa Bianca poteri amplissimi, che vanno molto al di là degli strike limitati di cui si è parlato finora. Nel testo originale dell’Aumf non c’è nessun limite specifico sull’identità dei bersagli e questo vuol dire che il presidente Barack Obama potrà bombardare non soltanto l’esercito di Bashar el Assad, ma anche fazioni dei ribelli siriani, se per esempio sono in possesso di armi chimiche o stanno per entrarne in possesso. 02 SET 2013
Ritratto di Leon Wieseltier, il polemista che sferza le anime belle Un "guerrafondaio umanitario" nell'arena delle idee Quando la New York Review of Books ha piazzato in copertina il titolo “Stay out of Syria!”, con una certa enfasi da punto esclamativo compulsivo, Leon Wieseltier ne ha proposto una parafrasi velenosa: “Ignoriamo l’uccisione di centomila persone e il massacro di bambini e l’uso di armi chimiche e il bombardamento della popolazione civile da parte del suo stesso governo e i milioni di profughi fuori dalla Siria e i milioni di profughi dentro la Siria e la destabilizzazione di Turchia, Libano e Giordania e l’aggressione di Hezbollah e l’ascesa dell’Iran!”. 02 SET 2013
Le fregnacce intollerabili sulla Siria Un minimo di chiarezza nel dibattito sulla strage con armi chimiche in Siria e sull’intervento internazionale che potrebbe seguire. Ecco cinque argomenti infondati che circolano molto. C’è chi dice: “Assad non è stupido, non avrebbe attaccato con armi chimiche proprio quando c’era una squadra di ispettori Onu a Damasco”. Damasco ha completamente gestito la situazione. E’ vero che gli ispettori dell’Onu alloggiavano al Four Seasons, un hotel a cinque stelle nel centro della capitale distante tra i quindici e i venti chilometri dai siti colpiti con armi chimiche e sarebbero potuti andare sul posto in meno di un’ora di automobile. 31 AGO 2013
L'America è pronta ad attaccare la Siria "Non ripeteremo l'errore dell'Iraq": lo ha detto, a proposito di un possibile intervento militare in Siria, il Segretario di Stato Usa, John Kerry, nel corso di una conferenza stampa trasmessa dai media americani. ''Il lavoro dell'intelligence è stato molto accurato, sappiamo che reparti del regime hanno ricevuto l'ordine di attacco, sappiamo dove i razzi sono stati sganciati e – ha aggiunto Kerry – ci sono delle informazioni che possiamo divulgare e altre no''. Ferraresi I “falchi umanitari” sussurrano a Obama (e ai giornali) ma il Congresso chiede una strategia - Raineri Coalition of the unwilling Redazione 30 AGO 2013
Doppio strike: prima Assad, poi il jihad La paura degli strike americani mette pressione all’establishment di Damasco e apre le prime crepe tra i lealisti del presidente Bashar el Assad. Da due giorni c’è traffico in uscita sulla corsia preferenziale dell’autostrada che corre tra la capitale e Beirut – è la corsia militare usata dai vip siriani, che saltano i posti di blocco e i controlli (è la stessa usata anche dal gruppo libanese Hezbollah). La bolla di sicurezza che protegge il centro di Damasco, dove la vita continua a svolgersi nella normalità anche adesso, al terzo anno di guerra, ora non è più considerata invulnerabile in vista dei possibili bombardamenti, scrive Martin Chulov, inviato del Guardian a Beirut. Ferraresi Obama in guerra è un maledetto dettaglista e ignora gli imperativi morali - Carretta Multilateralista, a moi? Hollande è pronto ad andare in Siria senza Onu - L'editoriale Bonino e le basi della politica estera 29 AGO 2013
In Israele arriva “Y”, la superspia che consiglierà Netanyahu sull’Iran. Chi è il nuovo capo della sicurezza Fino a due settimane fa il nome di Yossi Cohen era protetto dalla censura militare israeliana. Sulla stampa compariva soltanto come “Y.”, con la lettera ebraica yud del suo nome. Cohen era infatti il vicedirettore del Mossad, il servizio segreto dello stato ebraico. Una carica operativa che doveva restare nell’ombra, non come il direttore. Poi lunedì è arrivato l’annuncio, da parte del premier Benjamin Netanyahu, che Cohen andrà a dirigere il National Security Council, l’organismo centrale nella sicurezza israeliana. Cohen sarà anche consigliere personale di Netanyahu. 28 AGO 2013
I modelli Kosovo e Libia L’attacco alla Siria sarà uno strike di punizione oppure “Kill Assad”? Gli Stati Uniti non sono mai stati così vicini a lanciare una serie di strike contro bersagli in Siria, in risposta a una strage di civili compiuta con armi chimiche dall’esercito del presidente Bashar el Assad. C’è però una questione di fondo non risolta: l’Amministrazione Obama non dice ancora qual è il suo obiettivo finale. Qual è lo scopo di questa guerra? Si tratta forse di sferrare strike limitati che dovrebbero funzionare da deterrente e convincere il governo siriano a non usare più le armi chimiche contro i civili? Il New York Times ha avallato questa tesi già domenica, scrivendo in un titolo di “una campagna aerea come in Kosovo nel 1999”. Oppure c’è di più? 27 AGO 2013
L’allerta di Israele Le chiamate al 171, centralino del servizio postale israeliano che distribuisce alla popolazione le maschere anti-gas, sono triplicate nelle scorse ore, assieme al numero di cittadini che si è presentato ai centri di distribuzione in tutto il paese. Si intensificano infatti in questi giorni gli indizi di una possibile operazione militare americana contro la Siria, dopo i presunti attacchi chimici che mercoledì avrebbero ucciso nei sobborghi di Damasco centinaia di persone. Per molti israeliani, il timore è quello che un attacco militare degli Stati Uniti e dei loro alleati possa rendere Israele, vicino della Siria e del Libano con i quali è formalmente in guerra, il più ovvio obiettivo di una rappresaglia armata. Rolla Scolari 27 AGO 2013