Il vertice del congelamento Al G8 Putin celebra la vittoria in Siria e dà una lezioncina all’occidente Non c’è dispaccio proveniente dall’Irlanda del nord, sede del G8 in corso, che non contenga la parola “frosty”: è tutto ricoperto di ghiaccio, le relazioni, i dossier, le prospettive, la questione siriana soprattutto. La seconda puntata dello scandalo sullo spionaggio permanente di America e, ora sappiamo, Regno Unito per merito di Edward Snowden, il leaker ormai scomparso nelle lande asiatiche a dominio cinese, non ha aiutato a scongelare l’atmosfera (Gordon Brown spiò tutti al G20 del 2009, gli americani spiarono l’allora presidente russo, Dmitri Medvedev), ma c’è di buono che se gli spioni sono ancora all’opera avranno poco da rivelarci. 18 GIU 2013
Come si dice sarin in russo? Una balla, come quelle di Bush sull’Iraq: le prove sono inventate, al limite manipolate. E’ stizzita, rabbiosa la reazione di Mosca alla notizia che Barack Obama armerà i ribelli siriani dopo aver accertato che Assad avrebbe usato armi chimiche durante la guerra. Contemporanea e speculare la reazione da parte siriana: le dichiarazioni di Washington “sono piene di bugie” e gli Stati Uniti “stanno trattando coi terroristi”. Dopo la conquista della città di Qusayr, la più importante vittoria dell’esercito di Damasco dall’inizio della guerra civile, Mosca sta assaporando la vittoria del suo alleato siriano e un favorevole rivolgimento della situazione in tutto il medio oriente. Redazione 14 GIU 2013
Hezbollah vince anche in Europa Il ministro degli Esteri bulgaro, Kristian Vigenin, ha detto in un’intervista, mercoledì alla Radio nazionale bulgara, che le prove sul coinvolgimento di Hezbollah nell’attacco del luglio dello scorso anno a un autobus su cui viaggiava una comitiva di turisti israeliani, all’aeroporto di Burgas, sul mar Nero, “non sono categoriche”. Vigenin ha spiegato che pur essendo possibile il coinvolgimento del gruppo sciita in un attentato che uccise cinque turisti, “non possiamo prendere una decisione tanto pesante con implicazioni serie per la politica di tutta l’Unione europea sulla base di prove circostanziali”. Redazione 07 GIU 2013
Quirico è vivo Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, conferma che il giornalista Domenico Quirico è vivo e che c’è stata una breve telefonata con la famiglia dalla Siria. L’inviato della Stampa era entrato nel paese il 6 aprile, ma dal 9 aprile si erano persi i contatti, dopo un ultimo sms sulla strada verso Homs. Il suo direttore, Mario Calabresi, lo aspetta “per riabbracciarlo presto, ma non è ancora finita”. Anche la Farnesina avverte che la situazione “è ancora delicata”. 06 GIU 2013
Se Erdogan perde la testa Finché c’è la Turchia, con il suo miscuglio di islam e democrazia, c’è speranza per il medio oriente: se regge il modello creato da Recep Tayyip Erdogan, l’islam al potere continua ad avere la sua chance. La comunità internazionale s’è aggrappata al premier turco, l’ha nominato suo broker mediorientale, corteggiandolo maldestramente con una membership europea mai davvero voluta, e ignorando i lati oscuri dentro la Turchia degli ultimi dieci anni – i blitz contro il potere laico incarnato dai militari, i processi ai tycoon legati all’élite kemalista, la minirivoluzione islamica nelle università e nei centri culturali, contro i giornalisti e gli scrittori “critici”, le revisioni costituzionali, tutti quei veli nelle foto ufficiali. 04 GIU 2013
Cosa sappiamo di Hezbollah in Siria Com’è l’ordine di battaglia, ovvero la disposizione dei battaglioni sul campo, del gruppo libanese Hezbollah in Siria? Secondo fonti vicine a Sheikh Sobhi Toufayli, ex segretario generale del partito che ora parla perché è contrario a questo intervento in Siria, seimila combattenti hezbollah stanno facendo la guerra a fianco del presidente siriano Bashar el Assad e contro i ribelli (“aiutano a difendere i confini contro Israele”, ha detto Assad in tv con sprezzo del ridicolo) . E’ una cifra superiore alla stima data del ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, che due giorni fa ha detto che gli hezbollah in Siria sono “tremila o quattromila”, ed è di poco inferiore a quella del generale Selim Idriss, a capo del cosiddetto “Comando supremo” dei ribelli, che ha detto: “Sono settemila”. 31 MAG 2013
Non perda tempo, ministro Bonino Victor Davis Hanson, che è un esperto di storia militare, ha cercato di spiegare ieri sul Wall Street Journal perché alcune guerre sono tanto efferate, perché la guerra in Siria è così barbara, come dimostra il famoso video del mangiatore di cuore (che poi era un polmone, e nessuno l’ha mangiato; che poi i massacri delle forze del regime, i corpicini accatastati e buttati negli angoli delle strade sono ben più barbari, e ben più frequenti). Hanson spiega che la storia delle guerre è disseminata di episodi barbarici, inutilmente efferati, e poi precisa: “Il prolungamento dei combattimenti è un modo sicuro per ritrovarsi con cicli brutali di violenza”: più passa il tempo più la soglia di violenza si alza. Raineri Cosa sappiamo di Hezbollah in Siria 31 MAG 2013
Conferenza entro 2 settimane Pronti per un secondo disastro? Ecco il piano di pace per la Siria Ieri la Russia ha detto che il governo siriano è d’accordo “in principio” a partecipare alla conferenza di pace che si terrà a Ginevra entro le prossime due settimane. Per la prima volta rappresentanti del presidente Bashar el Assad siederanno a un tavolo con l’opposizione, in un incontro sponsorizzato da Stati Uniti e Russia. Il piano di pace Ginevra 2 ricalca il Ginevra 1, proposto il 30 giugno 2012 e prevede un cessate il fuoco a tempo indeterminato e la creazione a Damasco di un governo di transizione a cui affidare i poteri. 25 MAG 2013
I ribelli siriani sono un osso duro per l’offensiva di Hezbollah Hezb as Shaitan, il Partito del diavolo, o Hezbollat, il Partito degli Dei – così i ribelli sunniti chiamano ora il Partito di Dio libanese, colpevole di avere abbandonato la sua ragione d’essere, la “muqawama”, la resistenza contro Israele, per abbracciare la causa del presidente siriano Bashar el Assad (“degli Dei” va considerato come una storpiatura paganeggiante e quindi insultante del nome, considerato che il monoteismo è il primo pilastro dell’islam). Entrare ufficialmente in guerra nella città di Qusayr, alla testa delle truppe del governo siriano, sta costando caro al gruppo armato libanese. 20 MAG 2013